Tante fregnacce
La risposta del governicchio – cioè del DECS – è un concentrato di fregnacce politikamente korrette.
In sostanza, il CdS dice che il Festival dei diritti umani non è finanziato con “soldi pubblici” ma tramite il Fondo Swisslos; che pensare di impedire (?) ai partecipanti di dire qualsiasi cosa gli passi per la testa sarebbe contrario alla libertà d’espressione e quindi anticostituzionale (accipicchia!); e comunque a decidere il sostegno è la Commissione consultiva del Consiglio di Stato in ambito kulturale (per la serie: io non c’ero e se c’ero dormivo).
Questa risposta governativa è semplicemente penosa.
Alcuni punti
1) Burocrati del DECS, chi ha mai detto che bisogna “impedire” lo svolgimento del Festival? Un conto è impedire, un conto è non sponsorizzare. Ma i galoppini del ro$$oDipartimento lo sanno cos’è la libertà d’espressione? La libertà d’espressione è la facoltà di esprimere le proprie posizioni senza interferenze dello Stato.
Quindi un obbligo di non- intervento dello Stato. Non il diritto di ottenere finanziamenti pubblici per i propri eventi! Il che sarebbe un obbligo di intervento dello Stato; ovvero proprio il contrario! Classico esempio della deleteria mentalità $inistrata che perverte le libertà costituzionali dei cittadini in presunti diritti di attaccarsi alla mammella pubblica.
2) Il Fondo Swisslos da cui si attinge per finanziare il Festival non è il pozzo di San Patrizio. Se si foraggia questa manifestazione di propaganda politica, poi i soldi mancano ad altri eventi, “magari” più meritevoli. E di questi ce ne sono a iosa.
3) I diritti umani sono senz’altro importanti. La loro strumentalizzazione per altri fini, invece, non è accettabile. L’immigrazione clandestina, sostenuta dal Festival, non è un diritto; men che meno è un diritto umano.
/>
4) Il CdS – cioè il DECS del compagno Bertoli - non sembra nemmeno rendersi conto (forse è troppo abituato a fare propaganda di regime…) che c’è una bella differenza tra la libertà di espressione e la propaganda pre-votazione. Lo Stato dovrebbe promuovere la libertà d’espressione. Ma non lo fa. O meglio, lo fa a geometria variabile (sostiene solo la libertà di espressione degli amichetti della casta, vedi la Doris uregiatta che vorrebbe chiudere i giornali gratuiti perché le danno fastidio).
La propaganda di votazione, invece, non può essere sostenuta dallo Stato. Eppure lo è. Naturalmente solo quando si tratta di puntellare le posizioni dell’establishment. Ad esempio l’opposizione all’iniziativa per l’autodeterminazione, come nel caso del Festival dei diritti umani.
5) Se fosse stato organizzato un evento dove si “dibatteva” (ovvero: ci si parlava addosso a senso unico) e si faceva propaganda di votazione a sostegno dell’autodeterminazione, di sicuro non sarebbero arrivati né contributi
dal Fondo Swisslos, né loghi di Confederella, Cantone e città di Lugano.
6) Nella sua risposta, il CdS ha perfino la faccia di tolla di sciacquarsi la bocca con “l’anticostituzionalità”. Ma per cortesia. Anticostituzionale è non applicare la preferenza indigena malgrado sia stata votata dal popolo. Anticostituzionale è ignorare l’esito delle votazioni popolari (ad esempio tentando di far rientrare dalla finestra la scuola ro$$a, vero kompagno Manuele “La scuola che NON verrà” Bertoli?). Pretendere che lo Stato non appoggi la propaganda di votazione sarebbe anticostituzionale? Qui qualcuno è fuori come un balcone.
7) Esilarante il riferimento (scaricabarile) alla Commissione consultiva del CdS in ambito kulturale. Per scoprire chi compone questa pomposa Commissione basta digitarne il nome in Google e si trova subito un simpatico documento in pdf. Il lettore ci scuserà se non lo ricopiamo; ma, tra Commissione e sottocommissioni, i membri sono la metà di mille.
Con una caratteristica comune: A parte un paio di eccezioni, sono tutti esponenti della peggio gauche-caviar-radikalchic. Con tanto di ex direttori di periodici P$-UNIA e residuati bellici dell’informazione ro$$a della Pravda di Comano. C’è perfino un inquisito. E poi ci si chiede come mai una commissione del genere preavvisa favorevolmente il sostegno ad un “Festival” pro immigrazione clandestina e contro l’autodeterminazione? Qui ormai siamo a livelli da barzelletta.
8) Governicchio e DECS bocciati. Rifare il compito!
Lorenzo Quadri / MDD
La propaganda di votazione, invece, non può essere sostenuta dallo Stato. Eppure lo è. Naturalmente solo quando si tratta di puntellare le posizioni dell’establishment. Ad esempio l’opposizione all’iniziativa per l’autodeterminazione, come nel caso del Festival dei diritti umani.
5) Se fosse stato organizzato un evento dove si “dibatteva” (ovvero: ci si parlava addosso a senso unico) e si faceva propaganda di votazione a sostegno dell’autodeterminazione, di sicuro non sarebbero arrivati né contributi
dal Fondo Swisslos, né loghi di Confederella, Cantone e città di Lugano.
6) Nella sua risposta, il CdS ha perfino la faccia di tolla di sciacquarsi la bocca con “l’anticostituzionalità”. Ma per cortesia. Anticostituzionale è non applicare la preferenza indigena malgrado sia stata votata dal popolo. Anticostituzionale è ignorare l’esito delle votazioni popolari (ad esempio tentando di far rientrare dalla finestra la scuola ro$$a, vero kompagno Manuele “La scuola che NON verrà” Bertoli?). Pretendere che lo Stato non appoggi la propaganda di votazione sarebbe anticostituzionale? Qui qualcuno è fuori come un balcone.
7) Esilarante il riferimento (scaricabarile) alla Commissione consultiva del CdS in ambito kulturale. Per scoprire chi compone questa pomposa Commissione basta digitarne il nome in Google e si trova subito un simpatico documento in pdf. Il lettore ci scuserà se non lo ricopiamo; ma, tra Commissione e sottocommissioni, i membri sono la metà di mille.
Con una caratteristica comune: A parte un paio di eccezioni, sono tutti esponenti della peggio gauche-caviar-radikalchic. Con tanto di ex direttori di periodici P$-UNIA e residuati bellici dell’informazione ro$$a della Pravda di Comano. C’è perfino un inquisito. E poi ci si chiede come mai una commissione del genere preavvisa favorevolmente il sostegno ad un “Festival” pro immigrazione clandestina e contro l’autodeterminazione? Qui ormai siamo a livelli da barzelletta.
8) Governicchio e DECS bocciati. Rifare il compito!
Lorenzo Quadri / MDD
Guarda anche
"La Confederazione compensi i mancati versamenti della BNS ai cantoni"
Nel 2022 la Banca nazionale svizzera ha registrato perdite per oltre un centinaio di miliardi. Una delle conseguenze di queste perdite è che, per l'anno 2023 m...
15.03.2023
Svizzera
“Il Consiglio federale fermi l'aumento dei prezzi della Posta”
Il Consiglio federale dovrebbe intervenire e fermare l'annunciato aumento dei prezzi della Posta. È quello che chiede il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri i...
14.03.2023
Svizzera
“La Confederazione faccia pressione sull'Italia peché rispetti gli accordi di Dublino”
Dallo scorso mese di dicembre l'Italia non applica più gli accordi di Dublino e di conseguenza non accettano più rinvii di richiedenti l'asilo sul s...
09.03.2023
Svizzera
“Si limiti l'accesso alle auto dei frontalieri che viaggiano con un solo conducente”
Il Consiglio federale deve concedere ai cantoni la possibilità di limitare l'accesso alle auto di frontalieri che viaggiano con un unico conducente. È q...
07.03.2023
Svizzera