A Savile Town, cittadina dell'Inghilterra settentrionale, vivono 4'033 persone. Di queste, stando all'ultimo censimento, 48 sono nativi bianchi, tutti gli altri sono immigrati, per la stragrande maggioranza mediorientali di fede islamica. La situazione di Savile Town, eccezionale anche per un paese particolarmente islamizzato come l'Inghilterra, aveva suscitato l'interesse del Daily Mail che si era recata sul posto per descrivere come si vive in una cittadina inglese che di fatto è islamica.
Gli immigrati a Savile Town arrivarono inizialmente per lavorare negli stabilimenti per la lavorazione della lana. In seguito alcuni di loro aprono negozietti per decorazioni islamiche e tappeti per pregare. Non ci volle molto che i primi pub furono costretti a chiudere e con loro altri negozi con merce "occidentale". Senza luoghi dove socializzare, è questa la spiegazione data dal reporter, gli inglesi bianchi se ne sono andati quasi del tutto. Nel frattempo è stata costruita una moschea per le migliaia di fedeli musulmani che ormai avevano preso casa a Savile Town.
"Molte donne musulmane che vivono qui, parlano poco o niente l'inglese ... Le mogli hanno una vita limitata: crescere i bambini, cucinare per la famiglia o andare agli eventi per sole donne nell'enorme moschea locale" riferiva il reporter del Daily Mail. "Molte di loro, immagino, sono stati portate nel Regno Unito per sposare uomini che già vivevano qui".
A Saville Town praticamente tutte le donne portano il burqa, perfino la signora che vende i gelati in estate. "Stranamente, tutte le ragazze che ho visto - anche quelle di sei e sette anni che giocavano nel parco - erano avvolte in un burqa e un vestito che copre tutto il corpo dalle spalle ai piedi".
E per i pochi bianchi rimasti, in particolare le donne, la situazione non è delle migliori. Il reporter incontra un'anziana signora di 76 anni, Jean Wood, che racconta di sentirsi esclusa nella cittadina, dove vive