MILANO (Italia) – Ha espresso tutta la sua gioia ieri Marco Cappato, finito sotto processo per aver accompagnato nel 2017 in Svizzera Dj Fabo, tetraplegico e cieco a causa di un incidente, per affrontare il suicidio assistito.
Mercoledì, infatti, la Corte Istituzionale italiana ha imposto alla politica italiana di trattare il tema dell’eutanasia entro un anno. La medesima Corte ha rinviato la decisione di Cappato al 2019 chiedendo che nel frattempo il Parlamento intervenga con una legge. La Consulta dovrà decidere, specificatamente, se il suo comportamento se è conforme o meno rispetto all’articolo 580 del codice penale, che punisce l’istigazione al suicidio.
“È un successo - un altro, dopo la vittoria sul biotestamento! - di Fabo e della nonviolenza, oltre che delle tante persone malate che in questi 15 anni hanno dato corpo alle proprie speranze di libertà. Ora il Parlamento ha la strada spianata per affrontare finalmente il tema, e per discutere la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l'eutanasia legale, come sta accadendo nel Parlamento spagnolo”, ha spiegato Cappato.
La tematica, ovviamente, è molto delicata e difficile da affrontare. In Svizzera come sappiamo è legale, anche se il suicidio assistito non può essere effettuato da un rappresentante della classe medica, ma anche alle nostre latitudini se ne discute molto.
Proprio per questa ragione, in occasione della sentenza emessa dalla Corte Istituzionale italiana, vi proponiamo un delicato sondaggio.