Mondo, 16 ottobre 2018

Il sondaggio shock: Due terzi degli europei pensa che senza l'UE la vita non sarebbe peggiore

immagine dailyexpress
Di recente il centro studi Friends of Europe, che e' parzialmente finanziato dall'Unione Europea, ha effettuato un sondaggio con un campione statistico di 11mila cittadini sparsi in tutti gli stati membri e i risultati sono decisamente negativi per l'Unione europea e i suoi sostenitori.

Infatti per il 64% la vita non sarebbe peggiore se la UE sparisse e il 49% ritiene che la UE sia un "progetto irrilevante" e prova rabbia per la mancanza di trasparenza e il fatto che i burocrati di Bruxelles non si interessino dei problemi reali della gente. Lo riportano il portale britannico Dailyexpress e Russia today.

Esiste anche un divario tra cittadini dell'Europa occidentale e orientale: infatti per i cittadini dell'Est la UE dovrebbe garantire la crescita economica mentre per quelli dell'ovest dovrebbe promuovere la democrazia. Divario anche generazionale, con i giovani sotto i 35 anni che si dicono in genere meno scettici sull'Unione, con il 41% che si dice convinto che la propria vita sarebbe peggiore nel caso non esistesse l'Unione europea.

L'opinione
espressa dai cittadini europei è, riporta sempre il Dailyexpress, praticamente antitetica con quella del capo degli Affari esteri dell'UE che la stessa settimana in cui veniva pubblicato il sondaggio affermava che "il mondo non sopravviverebbe senza Unione europea".

Alexander Stubb, ex-premier finlandese e il candidato favorito a sostituire Junker come capo della commissione europea, in un intervento ad una conferenza organizzata da Friends of Europe ha espresso timori che questa opposizione alla UE portera' altre "Brexit" e quindi e' importante agire subito. Una posizione sostenuta anche dall'ex commissario Pascal Lamy il quale ha affermato che senza riforme la UE rimarra' irrilevante per la maggior parte degli europei.

Il giornalista Luc Rivet ha dichiarato a Russia Today che questo sondaggio dimostra come i cittadini europei non amino piu' il progetto europeo e rivogliano indietro le frontiere nazionali perche' quelle europee non funzionano affatto "come mostrano gli ultimi quattro anni di problemi".

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