Cresce la polemica intorno al Festival dei Diritti umani che si sta tenendo in questi giorni a Lugano, accusata in sostanza di fare propaganda politica nonostante sia finanziata, in parte, dal comune di Lugano, dal cantone attraverso il fondo Swisslos e dalla Confederazione tramite il Dipartimento degli Affari esteri. Da notare, tra gli sponsor privati, il sostegno del colosso del commercio al dettaglio Migros. I "media partner" invece erano la RSI e 20Minuti/Tio.
Il primo episodio polemico era avvenuto già all'inaugurazione, quando un ex consigliere comunale dei verdi aveva interrotto l'apertura della manifestazione sostenendo che il municipale Roberto Badaracco non avrebbe avuto diritto di prendere la parola perchè aveva ospitato lo "Swiss-israeli day", un evento per promuovere le relazioni tra Svizzera e Israele.
Ma a lanciare la polemica vera e propria nei giorni seguenti sono stati il Consigliere nazionale e municipale di Lugano Lorenzo Quadri e il granconsigliere Massimiliano Robbiani. Quest'ultimo aveva criticato un musicista italiano, Frankie hi-nrg, per aver chiesto di chiudere il centro per richiedenti l'asilo di Camorino, in cui, a suo dire, gli asilanti sarebbero ospitati in "condizioni disumane". Anche Quadri aveva ripreso la notizia relativa al musicista italiano e criticato in modo analogo a Robbiani i suoi propositi e condannato anche altri atti politici avvenuti al Festival, come un regista che ha condannato l'iniziativa sull'autodeterminazione o una petizione in cui si chiedeva di dare la bandiera svizzera alla nave Aquarius. Quadri chiedeva inoltre che il Festival fosse privato del sostegno degli enti pubblici.
E, dalle parole ai fatti, sia Robbiani che Quadri hanno dato un seguito istituzionale alle loro critiche.