Le manifestazioni avvenute a Chemnitz, nella Germania orientale, in seguito al uccisione di un 35enne tedesco per mano di due migranti passeranno alla storia tedesca per diversi motivi ma probabilmente quello più rimarrà impresso, e quello di cui si sta parlando di più in questi giorni in Germnia, è la copertura scandalosa che i media hanno dato alle manifestazioni susseguitesi giorno dopo giorno nella cittadina della Sassonia. Praticamente i media, e con loro la maggior parte dei politici a sinistra di AfD, hanno fatto di tutto per dipingere i manifestanti come estremisti violenti. Aggettivi come "estremisti di destra", "neonazisti" e "caccia allo straniero" si sono susseguite senza sosta nei giornali, nei tg e nei portali tedeschi (e anche, come vedremo, alle nostre latitudini) praticamente ignorando del tutto il motivo per cui così tanti cittadini tedeschi sono scesi nelle strade in una mobilitazione popolare che nel paese di Goethe non si vedeva probabilmente dalla caduta del muro di Berlino.
Due dati cruciali sono stati resi pubblici negli scorsi giorni che riguardano direttamente gli eventi di Chemnitz. Il primo è che il numero di tedeschi uccisi da stranieri ha raggiunto il suo numero più alto da quando questa statistica viene registrata dalla polizia criminale. Lo ha reso noto il Welt Am Sonntag attraverso dati ricevuti in esclusiva dal polizia criminale (BKA). Nel 2017 83 tedeschi sono stati uccisi da stranieri, l'anno prima 62 e nel 2015 erano ancora 52. Dati che ci fanno capire che le preoccupazioni di molti cittadini tedeschi a proposito della criminalità dei migranti giunti in Germania negli ultimi anni sono più che legittime e non certo campate per aria.
Il secondo dato, che riguarda ancora più da vicino le manifestazioni di Chemnitz, sono le dichiarazioni del procuratore pubblico della Sassonia che ha smentito qualsiasi "caccia allo straniero" durante le proteste avvenute settimana scorsa. "Sulla base del materiale in nostro possesso possiamo affermare che non vi è stata alcuna caccia allo straniero a Chemnitz" queste le parole esatte del portavoce della procura sassone Wolfgang Klein al portale tedesco Publicomag. E questo dimostra che tutti gli articoli pubblicati (e sono stati tanti) a proposito di una "caccia allo straniero" da parte dei manifestanti di Chemnitz erano falsità.
Ma a supportare questa diffamazione dei manifestanti di Chemnitz non vi sono stati solo i media tedeschi, anche i media ticinesi hanno ripetutamente pubblicato, senza alcuna prova, la "notizia" di fantomatiche cacce allo straniero da parte dei manifestanti della cittadina dell'est