Sport, 02 settembre 2018

3 punti d’oro: ossigeno puro per Abascal e tutto il Lugano

La vittoria conquistata contro lo Zurigo ha messo in mostra un volto della squadra completamente diverso rispetto a quello scialbo di Thun

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LUGANO – Dopo i tre punti iniziali contro il Sion, ecco quelli contro lo Zurigo: il Lugano le sceglie bene le proprie “vittime” e ieri ha portato a casa una vittoria assolutamente preziosa e fondamentale dal punto di vista della classifica, dell’emotività e della serenità di tutto il gruppo, allenatore compreso.

Sì perché le parole pronunciate ai nostri microfoni in settimana da parte del presidente Renzetti, “Il futuro di Abascal? Dipende non solo dai risultati, ma dalla crescita nel gioco che voglio vedere”, avevano messo tutti in allarme, ma ieri sera sul campo di Cornaredo i bianconeri hanno combinato prestazione a risultato: Abascal, insomma, può sorridere.

Forse non sarà un “esame superato”, come ha sottolineato giustamente lo stesso tecnico, ma il successo centrato sabato tra le mura amiche ha il gusto di un passo importante verso la crescita di un organico che d’ora in poi potrà contare sulle doti anche di Covilo: gol della vittoria a parte, il
neo arrivato ha mostrato doti da leader e ottime qualità tecniche. Esattamente ciò di cui necessitava la truppa sottocenerina, oltre a un attaccante che purtroppo non è arrivato.

Perché, a essere onesti, in attacco si sente la mancanza di un bomber vero: partito Ceesay, con Junior lasciato in panchina, con Bottani che sta recuperando del tutto dall’infortunio, con Janko che da quando è giunto sulle rive del Ceresio non ha ancora dato segnali di totale ripresa e con Gerndt che… invece di fare la punta centrale, svaria a destra e sinistra… il rischio di ritrovarsi senza un vero attaccante c’è ed è concreto.

La scelta di Abascal di tornare alla difesa a 3 è stata un’altra decisione azzeccata: trovare un’insufficienza tra le fila bianconere ieri è complicato, proprio perché questo è l’abito ideale per questa squadra che deve continuare a sentire la fiducia in sé stessa, evitando quei cali di tensione enormi palesati anche a Thun.

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