Ireland ha provato a scuotere i suoi: le sue urla, durante il time out avvenuto nei primi 20’, hanno riecheggiato in maniera vigorosa sotto le volte della pista di Plzen, ma i suoi ragazzi hanno iniziato a reagire con molto ritardo. Il pareggio di Reuille, giunto un po’ contro l’andamento del gioco, sembrava poter rappresentare una sveglia per i bianconeri che, invece, pochissimi secondi dopo sono andati nuovamente sotto.
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Da quel momento, pur concedendo ancora qualcosa, si è forse visto un Lugano leggermente diverso, capace di trovare quasi subito il 2-2 e di salire, seppur di poco, minuto dopo minuto di intensità, di gambe e di fantasia: peccato che la rete l’abbiano trovata i padroni di casa – che, in ogni caso, non hanno rubato niente vincendo la sfida, anzi.... e la sconfitta può servire da scossa anche per il Lugano – ma Ireland può ripartire dalla reazione mostrata dai suoi a partire da metà partita e dalla prestazione di Elvis Merzlikins.
Siamo ad agosto, le gambe ovviamente sono pesanti, occorrerà recuperare anche gli infortunati ma tutto questo non deve rappresentare un alibi per una squadra che si sa, non ha la Champions come primo obiettivo stagionale, ma che vuole correre veloce verso la primavera, su di una strada lunga e impervia…
Siamo ad agosto, le gambe ovviamente sono pesanti, occorrerà recuperare anche gli infortunati ma tutto questo non deve rappresentare un alibi per una squadra che si sa, non ha la Champions come primo obiettivo stagionale, ma che vuole correre veloce verso la primavera, su di una strada lunga e impervia…
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