Ticino, 29 giugno 2018
Scontro tra Quadri e Dell'Ambrogio sui migranti: "Con Quadri e Gobbi non cambierebbe niente", la risposta: "Il quasi ex-segretario di stato perde la verve ma non la boria"
In un articolo pubblicato nell'ultima edizione di Opinione Liberale, il segretario di Stato Mauro Dell'Ambrogio ha criticato diversi politici ticinesi sulle loro posizioni riguardo la crisi dei migranti e la politica d'asilo, sia a destra e a sinistra dello scacchiere politico. In sostanza, chiedeva che i politici di sinistra che chiedono maggiore accoglienza e generosità da parte dello stato lo facciano a spese loro: "Troppo facile farsi bella la coscienza in una OGN coi piedi al caldo, lasciando che a subire il degrado delle periferie urbane siano altri" scrive. Allo stesso tempo sostiene che se la politica di asilo fosse in mano a esponenti di destra non cambierebbe molto: "Mettessimo Gobbi al posto di Sommaruga nel complesso cambierebbe ben poco" e che "anche Quadri (che Dell'Ambrogio chiama "il biondino che pontifica la domenica"), se vedesse qualcuno che sta annegando in mare lo salverebbe".
Non ci ha messo molto a rispondere alle affermazioni di Dell'Ambrogio il Consigliere nazionale Lorenzo Quadri che su facebook

contesta l'affermazione secondo cui con esponenti di destra la politica di asilo svizzera non cambierebbe, prendendo come esempio quello di Christoph Blocher, che dal 2003 al 2007 era a capo del Dipartimento di Polizia e Giustizia, lo stesso oggi in mano alla socialista Simonetta Sommaruga e che si occupa della politica di asilo. Secondo Quadri quando Blocher aveva in mano il dipartimento che oggi è di Sommaruga vi era qualche differenza, differenze che stando a Quadri sarebbero la ragione stessa per cui Blocher fu estromesso dal parlamento 4 anni dopo la sua elezione a Consigliere federale. Quadri accusa in seguito Dell'Ambrogio di voler "sdoganare la teoria, molto PLR, del margine di manovra nullo" e di star perdendo la "sua verve ma non la sua boria". E infine una frecciatina all'indirizzo del Segretario di Stato PLR: "Dell'Ambrogio potrebbe magari illuminarci con qualche considerazione a proposito dei fallimentari investimenti all'estero dell'Azienda elettrica ticinese (AET) quando lui ne era il presidente".