Quando manca poco all'inzio del nuovo anno, metà della popolazione svizzera si dice preoccupata per il proprio futuro finanziario. Secondo il monitoraggio dei consumatori pubblicato martedì dall'istituto di ricerche di mercato Management Tools Research, il 30% degli intervistati ha già apportato modifiche al budget per arrivare a fine mese, mentre il 17% ritiene che il periodo sia difficile e il 4% parla addirittura di crisi.
Il resto della popolazione è più ottimista: il 42% degli intervistati considera la propria situazione finanziaria buona e il 6% molto buona, secondo un sondaggio condotto su oltre 1'200 persone di età compresa tra 16 e 79 anni.
Questa percezione varia tuttavia significativamente tra le diverse regioni del Paese. Nella Svizzera tedesca, oltre la metà dei partecipanti allo studio non è preoccupata per lo stato del proprio conto in banca e il 52% descrive la propria situazione finanziaria come buona o molto buona, mentre in Ticino il 59% della popolazione considera la propria situazione "tesa, difficile o addirittura critica". Nella Svizzera romanda, questa percentuale raggiunge addirittura il 61%.
Questa situazione si riflette nella pianificazione del budget. Una persona su tre (32%) afferma di voler ridurre il proprio budget familiare nel 2026, una percentuale che sale al 41% tra gli under 45. Solo il 19% degli intervistati prevede di spendere di più nel nuovo anno, mentre il 44% intende mantenere le proprie spese allo stesso livello.
Gli intervistati desiderano principalmente risparmiare in settori in cui gli acquisti possono essere posticipati: il 37% prevede di spendere meno in beni di consumo quotidiano e il 35% in abbigliamento. Molti ridurranno anche le spese per l'intrattenimento: il 31% intende ridurre le cene fuori e il 24% le attività culturali, ricreative e di altro tipo.
Solo i costi assicurativi e quelli della sanità non offriranno opportunità di risparmio. Quasi la metà degli intervistati prevede un aumento della spesa sanitaria il prossimo anno, "il che dimostra quanto i premi stiano influenzando i budget famigliari", sottolinea lo studio.
Si prevede che questo comportamento cauto dei consumatori influirà sui ricavi di molti rivenditori. Ad esempio, un quarto degli intervistati desidera spendere meno per l'arredamento, come da Ikea. Anche l'elettronica, i prodotti per la casa e i rivenditori online sono sotto pressione, con oltre un quinto che indica di voler ridurre le spese presso Galaxus, Media Markt, Fust e Interdiscount.
Per quanto riguarda la spesa alimentare, un numero leggermente inferiore di persone intende risparmiare, ma presso Migros, Coop, Aldi e Lidl, sebbene "circa la metà desideri spendere quanto l'anno scorso, gli intervistati sono più propensi a ridurre il budget piuttosto che ad aumentarlo".
Per effettuare acquisti importanti nonostante un budget limitato, molte persone stanno anche valutando di cambiare le proprie abitudini di pagamento. Il 25% ammette che pagherà più spesso tramite fattura l'anno prossimo, l'11% prevede di utilizzare pagamenti rateali più frequentemente, il 4% prenderà in considerazione il leasing e il 3% sta valutando la possibilità di contrarre un prestito.
Su quest'ultimo punto, gli uomini hanno il doppio delle probabilità rispetto alle donne di voler richiedere un prestito e sono anche più propensi a utilizzare pagamenti rateali e leasing.
Inoltre, il 13% degli intervistati afferma di non riuscire a risparmiare affatto. In Ticino, questa percentuale è più del doppio, raggiungendo il 29%. L'importo medio risparmiato è di 1'220 franchi al mese, ma la disparità è enorme: chi guadagna meno di 7'000 franchi risparmia in media circa 360 franchi, mentre chi ha uno stipendio mensile superiore a 9'000 franchi riesce a mettere da parte più di 2'800 franchi. E mentre gli inquilini riescono a risparmiare solo circa 750 franchi al mese, i proprietari di immobili risparmiano più di 2'000 franchi.





