LUGANO – «Ancora una volta il nostro Cantone viene preso a schiaffi: per il 2026 ci rifilano un aumento medio del 7,1%, il più alto della Svizzera». Alessandro Mazzoleni, vice-coordinatore della Lega e deputato in Gran Consiglio, attacca frontalmente l’ennesimo rincaro dei premi di cassa malati deciso a Berna.
Secondo Mazzoleni si tratta di «un’ingiustizia che grida vendetta, in una terra dove i salari sono già i più bassi del Paese e dove tanti pensionati svizzero-tedeschi approfittano dei nostri servizi senza neppure trasferire il domicilio fiscale». L’accusa va dritta all’UFAS, colpevole a suo dire di decidere «nell’ombra, ignorando i sacrifici dei ticinesi».
Il deputato leghista ricorda anche i recenti «pasticci nei calcoli della 13ª AVS», che a suo giudizio rendono la credibilità di Berna «sotto zero». Ma la critica non si ferma al livello federale: «Basta piagnistei anche a livello cantonale: il Governo deve smetterla di limitarsi alle lamentele e andare a battere i pugni sul tavolo, pretendendo chiarezza e rispetto».
Mazzoleni chiede la creazione immediata di un gruppo di lavoro con «veri esperti», incaricato di elaborare proposte concrete per difendere i ticinesi. «La Lega lo dice da anni: alzare la voce o restare schiacciati. Ora è il momento di farsi sentire davvero, perché il Ticino non è la mucca da mungere della Svizzera».