TICINO - Per Lorenzo Quadri (LEGA), i nuovi sussidi cantonali alla stampa approvati martedì dal Gran Consiglio rappresentano “l’ennesimo schiaffo alla volontà dei ticinesi”. Il deputato ricorda infatti che, nel febbraio 2022, gli svizzeri – ticinesi inclusi – avevano respinto alle urne il pacchetto di aiuti federali ai media. «E adesso – tuona – ci troviamo a dover finanziare sia i sussidi federali bocciati, per centinaia di milioni, sia dei nuovi sussidi cantonali inventati di sana pianta».
Quadri punta il dito contro quella che definisce «la solita manovra del centro-sinistra», sostenendo che «quando si tratta di distribuire soldi degli altri ai loro amichetti, i soldatini della partitocrazia trovano sempre il modo». A suo dire, la promessa di aiuti “limitati nel tempo” non è credibile: «I sussidi sono come le tasse: una volta introdotti, diventano definitivi».
Il deputato parla senza mezzi termini di “scambio di favori squallido” tra politica e stampa: «I politicanti usano i fondi pubblici per foraggiare i giornali, e questi li ringraziano garantendo visibilità e sostegno elettorale. Contribuenti cornuti e mazziati!». E sottolinea come «il 75% dei giornalisti sia di sinistra», il che renderebbe, a suo avviso, ancora più evidente la dinamica di parte.
«Una stampa sussidiata è una stampa asservita – conclude Quadri – altro che pluralità o indipendenza: è la voce del padrone partitocratico. Che pena dei media che, invece di aspirare alla libertà, concupiscono la mammella pubblica come cozze allo scoglio!». Quadri annuncia infine che «un bel referendum ci sta tutto».