VOTAZIONI - Tra le misure annunciate: gonfiatura delle stime immobiliari del 15%, aumento dell’imposta sulla sostanza e crescita del moltiplicatore cantonale del 10%. «Così il Ticino precipiterebbe in fondo alla graduatoria della competitività fiscale, con conseguente fuga dei contribuenti facoltosi», osserva citando anche l’esperto SUPSI Samuele Vorpe.
Quadri sottolinea che l’iniziativa costerebbe almeno 300 milioni di franchi all’anno, destinati a lievitare ben oltre i 400. «E il conto lo pagherebbe il ceto medio, dissanguato per foraggiare sussidi che non andrebbero solo ai ticinesi». Inoltre, smonta la favoletta dei promotori secondo cui il 30% dei beneficiari rinuncerebbe ai nuovi aiuti.
Le ricadute, avverte Quadri, sarebbero devastanti: aumenti di imposte cantonali e comunali e possibili tagli a scuola, sanità e socialità. «Lo stesso co-coordinatore P$ Sirica ha ammesso che l’obiettivo sono premi malattia calcolati in base al reddito. Tradotto: il ceto medio pagherà più di oggi».
Conclusione di Quadri: «L’iniziativa del 10% significa tasse su tasse e depredazione dei contribuenti. La vera alternativa è votare NO a questa iniziativa rossa e SÌ a quella della Lega».