Sport, 09 settembre 2025

Alcaraz fa scacco matto. Sinner paga anche la cabala

Lo spagnolo trionfando a New York è tornato anche a essere il numero 1 al mondo, soffiando il primato all’italiano, nuova “vittima” delle scommesse folli di Drake

NEW YORK (USA) – Ci aspettavamo sicuramente una finale più tirata, più equilibrata, più intensa e più elettrizzante. Anche perché negli occhi avevamo ancora lo spettacolo offerto negli atti conclusivi del Roland Garros e di Wimbledon. E invece… e invece, nonostante Alcaraz e Sinner abbiano disputato la terza finale Slam consecutiva – con l’italiano capace di raggiungere l’ultimo match per il quinto Slam di fila – lo spagnolo è stato più forte e più completo, più energico e frizzante, non lasciando scampo all’altoatesino. 

 
 
D’altronde, seguendo l’andamento dell’intero torneo, lo si era capito: Alcaraz era giunto in America carico a pallettoni e tirato a lucido, tanto che durante tutte le due settimane era apparso una vera e propria macchina da guerra, non perdendo neanche un set. L’unica frazione, Carlitos, l’ha concesso a Sinner nell’atto finale, ma davanti anche al presidente Trump non c’è mai stata partita.
 
 
Troppo bassa la percentuale di prime messe in campo dall’italiano, troppo bassa la percentuale di punti vinti con la prima, irrisoria quella dei punti ottenuti con la seconda, troppo alto il numero di errori non forzati, enorme la differenza di velocità e di forza nei colpi. Tutto ciò che non si era visto fin qui nell’ultimo anno negli scontri diretti, si è palesato di colpo sull’Arthur Ashe. E cosa dire della pazzesca differenza di durata dei turni di servizio? Alcaraz chiudeva il suo lavoro in pochi istanti e con scambi corti e mortiferi… Sinner doveva lottare contro una montagna anche per conquistare un game. Figuriamoci un match.
 
 
La serata di New York ha premiato chi davvero se l’è meritato, con Alcaraz che si è ripreso dopo oltre 1 anno lo scettro di numero 1 al mondo, ma Sinner può anche prendersela con la cabala. Già, perché se l’Italia ha ammesso la sconfitta, c’è da sottolineare che sul suo capo pendeva la spada di Damocle dell’ennesima folle scommessa di Drake: il rapper aveva scommesso 300'000 dollari sulla vittoria di Jannik agli US Open. Peccato che i precedenti parlavano chiaro: più volte lo statunitense aveva scelto il cavallo sbagliato nelle sue pazzesche puntate, finendo per perdere vagonate di soldi.
 
 
Un esempio? Lo scorso anno aveva puntato secco sulla vittoria di Fritz a New York contro lo stesso Sinner. Il risultato? L’italiano si impose comodamente per 3-0. Tra gli altri suoi errori si ricordano i 355'000 dollari puntati su Tyson che sfidava Paul (ovviamente vinse quest’ultimo) e la combinazione di risultati calcistici nel 2022 con al centro le sfide Arsenal-Leeds e Real-Barcellona. A far saltare il banco fu la vittoria dei Blancos per 3-1, mentre il rapper aveva puntato tutto sui catalani.

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