BASILEA – Poteva rappresentare la classica trappola, nella quale la Nazionale spesso è inciampata negli ultimi anni. Poteva rappresentare il classico tranello che avrebbe rischiato di compromettere il cammino verso il prossimo Mondiale. Poteva rappresentare tante cose negative e complicate – tenendo conto che il Kosovo non eravamo riusciti mai a batterlo nei precedenti tre incroci – ma alla fine la serata di Basilea ci ha mostrato una Svizzera tornata a dominare il campo e a mostrare decisamente molte buone cose.
Certo, il Kosovo ha dovuto rinunciare ad alcune delle sue pedine più importanti – come il neo juventino Zhegrova e il napoletano Rrahmani, uscito per infortunio – ma è altrettanto vero che venerdì sera la formazione di Yakin non si è fatta pregare e ha dominato l’incontro dal primo all’ultimo minuto, come raramente le era capitato ultimamente. Dopo un’attesa di 22’, ovvero fino alla rete di Akanji, la sfida è letteralmente deflagrata ed Embolo e Widmer hanno reso non solo il risultato rotondo e cospicuo, ma anche il secondo tempo una pura e semplice accademia. Una sorta di allenamento in vista della prossima sfida, quella contro la Slovenia, che sarà sicuramente più probante e complicata.
Insomma, l’esordio positivo – con tanto di nuovi innesti che hanno provato l’emozione di scendere in campo con la nostra maglia – potrà dare tanta fiducia e portare tanta serenità all’interno dello spogliatoio rossocrociato, in vista di un cammino di qualificazione da non sottovalutare. Slovenia e Svezia, soprattutto, saranno avversari molto più ostici da affrontare: l’attenzione e l’attitudine dovranno restare elevati, per non incappare in passi falsi che potrebbero complicare la via verso il visto a stelle e strisce.