Svizzera, 06 agosto 2025

Guy Parmelin e Karin Keller-Sutter a Washington per rinegoziare i dazi doganali

Alla fine la pressione è diventata troppo forte: il Consiglio federale ha finalmente deciso di recarsi a Washington. Il Dipartimento federale delle finanze ha annunciato lunedì, poco dopo mezzogiorno, che la presidente Karin Keller-Sutter e il vicepresidente del Consiglio federale Guy Parmelin si sarebbero recati nella capitale americana martedì. L'obiettivo: rinegoziare i dazi doganali del 39% che gli Stati Uniti intendono imporre alla Svizzera a partire dal 7 agosto. Ciò avverrà "tenendo conto delle preoccupazioni degli Stati Uniti", si legge nel comunicato stampa.

Karin Keller-Sutter e Guy Parmelin saranno accompagnati da una piccola delegazione, tra cui la Segretaria di Stato per gli Affari economici Helene Budliger Artieda e la Segretaria di Stato per gli Affari finanziari internazionali Daniela Stoffel. Il Consiglio federale fornirà ulteriori informazioni non appena ci saranno sviluppi rilevanti per l'opinione pubblica, ha aggiunto. Il Consiglio federale ha tenuto una riunione d'urgenza in videoconferenza lunedì, in seguito all'annuncio di Donald Trump delle tasse imposte sui prodotti svizzeri il 1° agosto. Parmelin ha dichiarato di essere "determinato" a proseguire le discussioni con Washington e a presentare "un'offerta più allettante" agli Stati Uniti, senza però specificarne i dettagli.



La Svizzera sta cercando una "soluzione costruttiva" dopo la "punizione" di Donald Trump, per usare le parole di Guy Parmelin. Questa maggiorazione del 39% sui prodotti svizzeri, molto più alta del 15% imposto ai paesi dell'UE, rappresenta una sfida importante per la nostra economia. Potrebbe costare alla Svizzera tra lo 0,3% e lo 0,6% della crescita annuale, o addirittura lo 0,7%, secondo Hans Gersbach, vicedirettore del Centro di ricerca economica del Politecnico federale di Zurigo, intervistato dall'agenzia stampa AFP.

La grande incognita riguarda i prodotti farmaceutici, finora esenti da dazi doganali. Esse rappresentano quasi il 60% delle esportazioni svizzere. E Donald Trump sta facendo pressione sull'industria farmaceutica affinché abbassi i prezzi dei farmaci negli Stati Uniti.

Lunedì gli analisti di Vontobel hanno stimato che ci sia ancora speranza di raggiungere un accordo e di ridurre i dazi a un livello più vicino al 15%. Ma se rimangono al 39%, i profitti delle aziende di questi settori potrebbero essere "sostanzialmente influenzati", hanno avvertito.

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