SEDUTA STRAORDINARIA - Nel mirino di Andrea Sanvido, vicecapogruppo della Lega in Gran Consiglio, finisce la seduta straordinaria convocata per discutere dello scambio di competenze all’interno del Consiglio di Stato. La convocazione secondo il deputato, non ha nessun fondamento giuridico e rappresenta un inutile sperpero di denaro pubblico: “Non ha alcun senso spendere migliaia di franchi dei contribuenti per una seduta su una questione che è competenza esclusiva del Governo”, afferma senza mezzi termini.
Sanvido sottolinea come l’“arrocchino” – cioè la redistribuzione delle competenze – sia stato approvato all’unanimità dall’Esecutivo, includendo anche i Consiglieri di Stato dei partiti che ora lo criticano. Per questo, rilancia con ironia: “Se davvero vogliono contestare la decisione, sfiducino i loro stessi ministri. Ma no: si preferisce il teatrino”.
Secondo Sanvido, la Lega ha fatto il proprio dovere con una proposta concreta e condivisa, mentre gli altri si perdono in polemiche inutili. “La fattura, intanto, la pagano i ticinesi”, aggiunge. La sua lettura è chiara: la politica cantonale è dominata da una partitocrazia nervosa, “che ha perso il controllo della narrazione”.
Il suo appello è semplice e diretto: basta con le chiacchiere, torniamo a occuparci dei problemi reali. In cima alla lista? “I premi di cassa malati, che stanno assorbendo quote sempre più pesanti del reddito familiare”. Un messaggio che suona come un invito a riportare il dibattito politico con i piedi per terra.