TERRITORIO - «Dadò posso classificarlo alla voce folklore locale, e ormai lo sappiamo. Quello di Marchesi, invece, è un attacco in malafede, ipocrita». Claudio Zali respinge le critiche definendole «sparate senza alcun riferimento concreto». «Il bello di stare in un Legislativo e non in un Esecutivo è che si può starnazzare senza avere l’obbligo di dimostrare nulla», aggiunge.
«Noi applichiamo il diritto federale e, quando ci sono le condizioni, agiamo tempestivamente con gli ordini di abbattimento, com’è avvenuto recentemente nel caso di Artore». Zali accusa Centro e UDC di fare «politica fatta di attacchi personali». E replica ancora a Marchesi: «È lui che siede nel Legislativo federale che fa le leggi, non io. Forse l’UDC dovrebbe guardare a casa sua».
Il consigliere di Stato rivendica il lavoro svolto: «Non sento di aver fallito, applichiamo le leggi che abbiamo. Cosa vorrebbero da me? Uscirebbero a sterminare tutti i lupi, in barba al diritto federale?». Ricorda inoltre che l’Ufficio caccia e pesca «è sotto organico da anni» e che il Parlamento ha bocciato la richiesta di rinforzi.
Sulla richiesta di revocargli la gestione del lupo, Zali è netto: «La gestione è parte della Divisione dell’ambiente, scorporare un singolo ufficio non avrebbe senso. E poi, pensate che Gobbi o altri potrebbero ordinare l’abbattimento di tutti i lupi? Sono decisioni soggette a ricorso. Io preferisco il lavoro serio agli attacchi personali».
Fonte: Cdt 21.7.2025