Attualmente il Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) sta monitorando circa 900 persone per attività sospette legate al terrorismo. Un numero in continuo aumento.
La cifra resa nota dal SIC fa riferimento a "utenti sospetti" che individua nell'ambito delle attività di monitoraggio volte a combattere il terrorismo. Attualmente sono 892 le persone che diffondono idee jihadiste su Internet e che interagiscono con persone che la pensano allo stesso modo in Svizzera e all'estero. I presunti simpatizzanti di gruppi terroristici visitano siti web pubblici utilizzati dai jihadisti e frequentano i social media e i forum di organizzazioni violente.
Lo scorso novembre, l'SRC aveva 30 persone in meno nel suo mirino, ma il numero ha continuato a crescere negli ultimi anni. "Nel campo del terrorismo jihadista, i minori spesso si radicalizzano online e, rispetto agli adulti, spesso in tempi molto brevi", spiega la portavoce del SIC Joanna Matta. “I social network come TikTok, Instagram e Telegram svolgono un ruolo centrale in questo processo" aggiunge Matta.
Se il SIC ha motivo di credere che qualcuno si sia radicalizzato, può prendere misure preventive sulla persona e, ad esempio, richiederne il divieto di ingresso o l'espulsione dal Paese. In caso di sospetto di atti contrari alla legge, il SIC si rivolge poi alle autorità penali.
Nell'ambito della lotta contro il terrorismo, il SIC registra anche il numero di persone che minacciano la sicurezza interna ed esterna della Svizzera. Attualmente, il servizio stima che il numero di queste "persone a rischio" sia di 48. Si tratta dello stesso numero dell'ultimo censimento del novembre 2024.