SALT LAKE CITY (USA) – Dopo una serie infinita di controprestazioni, dopo una Nations League da dimenticare – con tanto di retrocessione in Lega B – ieri sera la Svizzera è tornata a mostrare uno dei suoi volti migliori, lanciando segnali positivi in vista delle qualificazioni al Mondiale che inizieranno a settembre.
Questa volta Yakin, nell’amichevole disputata a Salt Lake City contro il Messico in un caldo infernale, non ha mischiato più di tanto le carte, anche perché con gli addii di Shaqiri, Schaer e Sommer, il ct non ha molto da inventarsi: i titolari sono quelli e, a parte poche eccezioni – leggasi Jashari, eletto come miglior giocatore del campionato belga – non ci sono moltissimi giocatori di alto tasso da poter schierare. Certo, per battere il Messico per 4-2 c’è voluta anche una rete segnata chiaramente in fuorigioco – la VAR non era a disposizione dell’arbitro – ma è altrettanto vero che sull’arco dei 90’ si è vista una Nazionale diversa, più volitiva e con più grinta e idee.
Il cammino verso il Mondiale 2026, che si disputerà proprio in America, in Messico e in Canada, è ancora lungo e servirà una Svizzera coriacea e quadrata per staccare il pass per attraversare l’oceano, ma dopo aver vissuto una seconda parte di 2024 e un inizio di anno davvero brutti, ieri la Nazionale ha dato prova di potersi riprendere. Una Nazionale che tornerà in campo nella notte tra martedì e mercoledì per sfidare a Nashville i padroni di casa a stelle e strisce. Anche in quel caso ci attendiamo risposte decisamente positive.