TICINO – Se guardiamo agli scenari demografici prospettati dall’Ufficio federale di statistica (UST) fino al 2055, il Ticino non è tra i protagonisti della crescita svizzera. Mentre Zurigo, Lucerna, Ginevra e Losanna si preparano a un futuro di espansione e densità sempre maggiore, il nostro cantone appare ai margini del grande sviluppo urbano nazionale.
A dirlo non è un’opinione, ma l’analisi dei dati ufficiali sull’aumento previsto della densità di popolazione (abitanti per km²). Secondo quanto riportato da 20 Minuten, i centri urbani svizzeri continueranno ad attirare popolazione grazie a università di punta, aziende internazionali, bassa tassazione e infrastrutture moderne. Nel caso di Zugo, ad esempio, la fiscalità agevolata ha già portato a un boom imprenditoriale e residenziale.
E il Ticino? Non pervenuto. Nonostante la posizione strategica, il clima favorevole e il potenziale di attrazione turistica e culturale, il nostro cantone non compare nei vertici della crescita demografica. Un segnale chiaro che qualcosa non sta funzionando.
Il Ticino, però, il costo della vita è alto, il mercato del lavoro è fragile, le opportunità di formazione e carriera limitate. Il risultato? I giovani ticinesi se ne vanno, e pochi arrivano. Lo sviluppo urbano svizzero si sta dirigendo verso nord e ovest. E il Ticino? Rischia di diventare una periferia demografica del Paese.