Nell'ambito dei dazi doganli imposti dagli USA alla maggior parte dei paesi del mondo, la Svizzera ha ora ricevuto l'impegno da parte degli Stati Uniti di accelerare ulteriormente i negoziati in vista di un accordo commerciale tra i due paesi. Dopo un incontro con i ministri americani tenutosi venerdì a Ginevra, il presidente della Confederazione svizzera intende presentare entro due settimane una dichiarazione d'intenti a Washington. La Svizzera cerca di evitare di dover pagare ulteriori dazi del 31% sulle sue esportazioni verso gli Stati Uniti, sospesi fino al 9 luglio dal presidente americano Donald Trump.
"È ancora un po' presto" per dire che la Svizzera è "fuori pericolo", ha dichiarato alla stampa Karin Keller-Sutter dopo un incontro con il Segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent e il Rappresentante per il commercio statunitense Jamieson Greer. "Finché un accordo non sarà sul tavolo e firmato, dovremo restare cauti", ha aggiunto Keller-Sutter.
Ma la Svizzera ritiene di aver fatto un passo avanti con Washington. "È incoraggiante che gli americani vogliano accelerare il processo", ha affermato la ministra delle finanze. Tra i 15 Paesi con cui Washington voleva procedere più rapidamente, ora si mostra disponibile a essere tra coloro che seguiranno gli inglesi per un accordo di principio. Giovedì USA e Inghilterra hanno infatti annunciato di aver concluso un accordo di libero scambio.
Forse addirittura "il secondo Paese", spera Keller-Sutter. "Ci è stato detto chiaramente che l'obiettivo è accelerare", ha aggiunto il suo collega Guy Parmelin, presente all'incontro. Le Segretarie di Stato Helene Budliger Artieda e Daniela Stoffel avranno il compito di consegnare rapidamente una dichiarazione d'intenti a Washington. Entro "una o due settimane", secondo la ministr PLR. Poi bisognerà aspettare la risposta degli americani. Le due delegazioni non hanno ancora approfondito il contenuto delle concessioni che potrebbero essere richieste alla Svizzera. "Non siamo ancora a questo punto", afferma Guy Parmelin.
Per quanto riguarda le questioni agricole, osserva che possono essere discussi sia gli aspetti tariffari che quelli non tariffari. Ma menziona anche la possibilità di ridurre i costi e le barriere all'esportazione dei dispositivi medici. Due settimane fa a Washington ha espresso l'interesse degli Stati Uniti per maggiori investimenti svizzeri nei prodotti farmaceutici e nella biotecnologia. Oltre alla delegazione americana, i due consiglieri federali hanno incontrato il vice premier cinese He Lifeng. All'ordine del giorno: un aggiornamento sui negoziati per la revisione dell'accordo di libero scambio con Pechino. Discussioni che sarebbero ancora più importanti se la Svizzera dovesse vedersi imporre ulteriori dazi americani. Un secondo ciclo di colloqui tecnici si svolgerà a luglio in Svizzera.