Alcuni giorni fa la Consigliere federale Karin Keller-Sutter, in carica delle finanze, aveva presentato il piano del Consiglio federale per risanare le finanze della Confederazione. Oltre a tagli miliardari, fra le misure figura anche un notevole aumento delle imposte a coloro che intendono prevelare il loro secondo e terzo pilastro al momento della pensione. Una proposta che il Partito liberale-radicale (PLR), di cui Keller-Setter fa parte, non condivide e che ha criticato in un comunicato stampa rilasciato lunedì sera. La nota del PLR era una risposta a un articolo del “SonntagsZeitung” che si intitolava: “L’attacco di Keller-Sutter alla classe media e ai redditi alti”. La risposta del comunicato stampa della PLR è stata la seguente: “Logica di sinistra nel Consiglio federale: invece di risparmiare, si minacciano nuove tasse sul welfare”.
Il comunicato stampa del partito liberale-radicale ha fatto discutere nella Berna federale dal momento Karin Keller-Sutter non appartiene a un partito di sinistra ma allo stesso partito che critica la misura. L'anziano funzionario in pensione Serge Gaillard e il suo comitato di esperti hanno sottolineato che ogni anno allo Stato sfuggono 200 milioni di franchi a causa dei vantaggi fiscali concessi ai beneficiari del secondo e terzo pilastro. Questo è il motivo per cui questi benefici fiscali devono essere rimossi e fanno parte di un ampio pacchetto di risparmi attualmente in fase di sviluppo.
Finora si trattava di “simmetria dei sacrifici” negli esercizi economici: se tagliamo gli asili nido, tagliamo anche i privilegi fiscali per le persone con redditi alti. Tutto ciò che squilibra la “simmetria dei sacrifici” dovrebbe portare a nuovi e difficili negoziati. Un parlamentare del PLR, che desidera restare anonimo, dichiara a Blick: “La sinistra chiederà comunque che ai tagli si aumentino le tasse. Da questo punto di vista Karin (Keller-Suter) non avrebbe mai dovuto permettere che la proposta di Gaillard venisse portata avanti."Il capo del PLR Thierry Burkart confronta Karin Keller-Sutter con le sue responsabilità: “Questa è una proposta del gruppo di esperti attorno a Serge Gaillard. L’intero Consiglio federale ha ora deciso di considerarla una concessione alla sinistra. Non esiste una decisione finale. Sono convinta che la consigliera federale Karin Keller-Sutter si opporrà a questo in seno al Consiglio federale” continua questo esponente PLR anonimo. Giovedì il PLR ha lanciato una petizione e ha aumentato la pressione: “Se comunque la sinistra e i maniaci fiscali vincono in Parlamento, il PLR lancerà un referendum”.
Ma non c'è solo il partito di Keller-Sutter a opporsi all'aumento delle imposte di chi va in pensione. L'industria delle finanze è ancora più contraria. La previdenza per la vecchiaia è infatti un business miliardario. Per la gestione del pilastro 3a il settore finanziario riscuote ogni anno, secondo gli esperti, commissioni pari ad almeno l'1% del patrimonio gestito – per circa 140 miliardi di franchi di patrimoni attualmente gestiti si tratta di 1,4 miliardi di franchi all'anno.
Nel 2° pilastro vengono gestiti 1200 miliardi di franchi di averi previdenziali. I relativi costi superano lo 0,7%, ovvero 8,6 miliardi di franchi all’anno. In definitiva, con il secondo e il terzo pilastro il settore finanziario guadagna almeno 10 miliardi di franchi all’anno. È quindi logico che lei si opponga con tutte le forze a un aumento della tassazione in questi pilastri.
L’Associazione svizzera dei banchieri è tuttavia rimasta diplomatica: “Per poter fare una valutazione precisa, attendiamo l’attuazione delle misure e interverremo quindi nell’ambito della procedura di consultazione”. D'altro canto sono dure le parole del consigliere nazionale PLR Hans-Peter Portmann, che è anche direttore svizzero della banca del Liechtenstein LGT: “La previdenza privata, basata sulla responsabilità individuale, deve essere incoraggiata ancora di più. Una tassazione più elevata non è un’opzione”.
Anche l'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA) ne è convinta: “È il risparmio privato a dover acquisire maggiore importanza e non il contrario”, afferma il direttore dell'ASA Urs Arbter. “Questa misura ridurrebbe gli incentivi per il risparmio previdenziale volontario, che è molto importante. Ciò è contrario al buon senso”.