Dalla neve al tennis: da bambino Sinner amava lo sci. A soli 3 anni viene portato sulle nevi alto-atesine e nel 2009 vince uno slalom gigante al Gran Premio dei Giovanissimi. Contemporaneamente, il piccolo Jannik dà calci al pallone e il papà Hans Peter lo inserisce nella squadra dei pulcini del Sexten, da lui allenata. Insomma: il futuro numero 1 del tennis mondiale è cresciuto a pane e sport. “La pratica di diverse discipline mi ha aiutato tantissimo a capire certe dinamiche dello sport” affermò Sinner alla Gazzetta tempo fa.
La separazione: per Sinner il 2021 è l’anno della svolta. Dopo la polemica rinuncia alle Olimpiadi di Tokyo, decide di dire addio al suo storico coach Riccardo Piatti. L’alto-atesino ha bisogno di una figura diversa di allenatore: con Piatti è un rapporto padre-figlio. E a certi livelli ciò non va più bene. Nel febbraio del 2022 arriva l’annuncio ufficiale. Al suo fianco ci saranno Simone Vagnozzi e Darren Cahill.2023, la Coppa Davis: la storica vittoria in Coppa Davis a Malaga segna un altro punto di svolta della sua carriera. Di lui disse così il coach azzurro Filippo Volandri dopo quel trionfo: “Jannik porta un valore tecnico diverso, ma anche delle motivazioni in più a tutta la squadra. E con lui tutto sale di livello”. Per la cronaca: l’Italia non vinceva la magica insalatiera dal 1976 (finale con il Cile a Santiago).
La forza di Darren Cahill: con Vagnozzi è uno deicoach di Sinner. Ex numero 22 al mondo nel 1989,vince due titoli a Gstaad e a San Francisco. Il suo risultato più prestigioso è comunque la semifinaledel 1988 agli US Open, nella quale tuttavia si deve arrendere a Mats Wilander. I suoi migliori risultati li ottiene da allenatore: porta il connazionale Lleyton Hewitt a diventare il più giovane numero 1 della storia. Andrè Agassi, Andy Murray e Simona Halep gli devono molto: se sono diventati bravi e famosi lo devono proprio a Cahill. Al gruppo targato Sinner ha “regalato” mentalità e conoscenze. Che si sono rivelate fondamentali.
L’amico Alcaraz: si può avere degli amici nello sport d’èlite? Certo che si può. Jannik Sinner, numero 1 al mondo e Carlos Alcaraz (numero 3) lo sono. In campo se le suonano di brutto ma fuori hanno tempo per incontrarsi e cementare un rapporto che ad oggi è solido e veritiero. “Sinner è un buon amico. Nel tennis non capita tutti i giorni. Sono fiero del nostro rapporto” ha raccontato Alcaraz a Marca, quotidiano sportivo spagnolo.
Il record di Bjorn Borg: rispetto ad alcuni grandi tennisti del passato Sinner è giunto relativamente tardi alla sua prima grande vittoria in uno Slam. Due nomi su tutti: Bjorn Borg e John Mc Enroe. Lo svedese vinse al Roland Garros a soli 18 anni; dal canto suo l’americano, che non aveva ancora compiuto 20 anni, trionfò agli US Open di Flushing Meadows. Sostiene Djokovic: uno dei più grandi tennisti di sempre, il serbo Novak Djokovic è sicuro: “ La nuova generazione di tennisti, e in essa inserisco Sinner, Alcaraz e Rune, saprà imitare ciò che il sottoscritto, Federer e Nadal abbiamo fatto negli ultimi 20 anni. Non ho dubbi”. Adriano Panatta dixit: “Per il tennis e lo sport italiano in generale, Jannik è fonte di motivazione, un esempio per i giovani. Per me è una vera gioia, perché mi piace come persona, ha tanta qualità tennistica e gioca da far...spavento. Una manna dal cielo”. Parole e musica di Adriano Panatta, già vincitore di una Coppa Davos, degli Open di Roma e Parigi e numero 4 al mondo nel 1976.
Diventare Jannik Sinner: scrive di lui Enzo Anderloni, giornalista per anni direttore della rivista Il Tennis italiano: “Diventare Sinner è qualcosa che si può fare solo se sei Jannik; se ti sei applicato e ti applichi tutti i giorni come ha fatto lui, con le sue grandi doti fisiche e mentali. Andando a scoprire le sue orme sui campi di gioco si scopre che il terreno su cui ha poggiato i piedi era ben preparato, ricco di nutrienti, ideale perché tutti i semi dessero i suoi frutti”. Ecco i carota Boys: sono i tifosi di Jannik Sinner e lo seguono in giro per il mondo. La loro prima apparizione risale agli internazionali di Roma del 2023, quando si presentarono al Foro italico con il costume che li renderà famosi. Questi ragazzi provengono da Revello, villaggio in provincia di Cuneo (Piemonte).
A.L.