Come noto, da circa 5 anni sono in funzione i semafori sull’A2 agli ingressi delle gallerie autostradali del San Salvatore e della Collina d’oro, che si attivano nelle ore di punta.
Fin dalla loro messa in servizio, gli impianti hanno generato malcontento, poiché contribuiscono a rendere ancora più difficoltoso il transito su tratte autostradali già intasate.
Le code generate dai semafori provocano inoltre delle “uscite anticipate” dall’autostrada a Lugano Nord, se non addirittura a Rivera - e un domani a Sigirino? - con il traffico pendolare che va ad ulteriormente congestionare le strade cantonali o comunali. La situazione è fonte di forte disagio e malcontento presso gli enti locali e la popolazione. Nella sua risposta all’interpellanza 24.3621 il CF si dichiara “consapevole che l’attivazione dei semafori comporta effetti negativi sulla viabilità dell’intera regione”.
Si ricorda che il congestionamento dell’A2 è dovuto agli eccessi di frontalierato generati dalla libera circolazione delle persone. Quest’ultima è stata voluta dalla Confederazione, la quale si è oltretutto sempre rifiutata di limitarla, ignorando l’esito di votazioni popolari.
Rispondendo all’interpellanza 24.3621, il CF ha assunto una posizione di totale chiusura: sia nei confronti di una valutazione costi-benefici degli impianti semaforici in oggetto, sia davanti all’ipotesi di un loro spegnimento, anche in prova. Il governo non adduce alcuna argomentazione, ma si richiama genericamente ed apoditticamente a “motivi di sicurezza”. Senza considerare che fino a pochi anni fa i semafori non c’erano. Il CF non ha voluto citare dati oggettivi, ad esempio sul calo dell’incidentalità, a sostegno della tesi dell’accresciuta sicurezza portata dai semafori: forse perché questi dati non esistono?
Il CF, come detto, si dichiara “consapevole che l’attivazione dei semafori comporta effetti negativi sulla viabilità dell’intera regione” ma cita quale soluzione il progetto PoLuMe: ovvero un’opera che sarà conclusa (forse?) tra un ventennio. Una simile tempistica non è sostenibile.
Fin dalla loro messa in servizio, gli impianti hanno generato malcontento, poiché contribuiscono a rendere ancora più difficoltoso il transito su tratte autostradali già intasate.
Le code generate dai semafori provocano inoltre delle “uscite anticipate” dall’autostrada a Lugano Nord, se non addirittura a Rivera - e un domani a Sigirino? - con il traffico pendolare che va ad ulteriormente congestionare le strade cantonali o comunali. La situazione è fonte di forte disagio e malcontento presso gli enti locali e la popolazione. Nella sua risposta all’interpellanza 24.3621 il CF si dichiara “consapevole che l’attivazione dei semafori comporta effetti negativi sulla viabilità dell’intera regione”.
Si ricorda che il congestionamento dell’A2 è dovuto agli eccessi di frontalierato generati dalla libera circolazione delle persone. Quest’ultima è stata voluta dalla Confederazione, la quale si è oltretutto sempre rifiutata di limitarla, ignorando l’esito di votazioni popolari.
Rispondendo all’interpellanza 24.3621, il CF ha assunto una posizione di totale chiusura: sia nei confronti di una valutazione costi-benefici degli impianti semaforici in oggetto, sia davanti all’ipotesi di un loro spegnimento, anche in prova. Il governo non adduce alcuna argomentazione, ma si richiama genericamente ed apoditticamente a “motivi di sicurezza”. Senza considerare che fino a pochi anni fa i semafori non c’erano. Il CF non ha voluto citare dati oggettivi, ad esempio sul calo dell’incidentalità, a sostegno della tesi dell’accresciuta sicurezza portata dai semafori: forse perché questi dati non esistono?
Il CF, come detto, si dichiara “consapevole che l’attivazione dei semafori comporta effetti negativi sulla viabilità dell’intera regione” ma cita quale soluzione il progetto PoLuMe: ovvero un’opera che sarà conclusa (forse?) tra un ventennio. Una simile tempistica non è sostenibile.