LUGANO – 22 tiri in porta a 7. Un dominio a livello di gioco e di possesso palla e di controllo del match. Una sfida avuta in mano dall’inizio alla fine, per poi essere persa negli ultimi minuti. La prima sconfitta stagionale in campionato del Lugano, ha davvero dei lineamenti da psicodramma e da questo KO – come giustamente ha detto Mattia Croci-Torti – i bianconeri hanno tanto, tantissimo da imparare. “Per vincere le partite, e i campionati in generale, non si possono concedere 3 gol in partita”, parole e musica del Crus che di calcio se ne intende e ne ha masticato sempre tantissimo nella sua vita e nella sua carriera. E non si possono né regalare marcature ai propri rivali ed essere poco cinici davanti al portiere avversario, aggiungiamo noi.
Il Lucerna, che alla fine si è imposto per 3-2 sulle sponde del Ceresio, non ha rubato nulla, sia chiaro, ed è stato cinico, spietato e anche un pizzico fortunato, quella fortuna che aiuta gli audaci e che spesso e volentieri fa la differenza. Se contro il Servette la dea bendata aveva baciato Bottani e compagni, questa volta il fato è stato avverso, in occasione dell’1-1 regalato da Saipi e del 2-2 arrivato dopo una disattenzione di Mai.
Errori che a certi livelli costano caro, carissimo, se si pensa alla beffa arrivata all’88’ con la rete decisiva di Klidje, ma che non devono andare a intaccare del tutto la buona prestazione offerta dai ticinesi, a caccia della posta piena dal primo all’ultimo minuto. Ormai il passato è alle spalle, ora testa a giovedì – quando a Thun ci si gioca una gran bella fetta del cammino europeo affrontando il ritorno del terzo turno preliminare di Europa League contro il Partizan Belgrado – per poi lanciarsi nella Coppa Svizzera, altro grande obiettivo stagionale.