Sport, 08 luglio 2024

Bologna, terra rossocrociata: “Città ideale per crescere”

Alessandro Gallo, giornalista del Resto del Carlino, parla di Ndoye, Freuler e Aebischer

BOLOGNA (Italia) - Alessandro Gallo scrive dal 1987 per il Resto del Carlino di Bologna, uno dei principali quotidiani dell’ Emilia Romagna. Bolognese, è autore di un paio di libri sul playground dei Giardini Margherita, il torneo di basket all’aperto più famoso in Italia ed è laureato in Storia Contemporanea. Ha due due grandi passioni: Giovannino Guareschi (Ricordate? Don Camillo…) e Bruce Springsteen. Il nostro collega segue da anni il Bologna, squadra-rivelazione della recente Serie A e nelle cui fila giocano i tre nazionali rossocrociati Ndoye, Freuler ed Aebischer.  



Tre svizzeri al servizio del Bologna: Aebischer, Freuler e Ndoye. Orgoglio rossoblù o rabbia perché hanno contribuito ad eliminare gli azzurri?
Sentimento contrastante. Da un lato c’è il dispiacere per la sconfitta dell’Italia. Più che la sconfitta, però, fa male il non gioco degli azzurri. Uno squarcio l’abbiamo visto solo contro la modesta Albania. Poi un Europeo in costante sofferenza, culminato con la netta sconfitta con la Svizzera. L’eliminazione degli azzurri, finisce per avere un impatto meno forte, perché ci sono tre giocatori del Bologna che comunque potranno andare avanti. 


Qual è il suo giudizio su questi tre calciatori? 
Freuler è quello dotato di maggior classe. Aebischer probabilmente il più sottovalutato. Ndoye il più appariscente.


Quanto merito ha Thiago Motta nella loro crescita? 
Non credo abbia contribuito alla crescita di Freuler, perché le sue qualità erano note. Ha convinto tutti, invece, con Aebischer che, nei primi tempi, pareva un pesce fuor d’acqua. Poi ha dimostrato di essere molto utile alla causa.. 


Freuler lo si conosceva, Aebischer e Ndoye meno: quali di questi tre è stato maggiormente utile alla causa rossoblù? 
Le doti di Remo erano note, ma nei primi tempi ha fatto fatica. Thiago l’ha aspettato. Ha avuto ragione. Il più utile di tutti, forse, anche in relazione allo scetticismo generale, è stato Aebischer. Perché dà equilibrio a tutta la squadra. 


A Ndoye è stato predetto un futuro in una grande squadra (con tutto il rispetto per il Bologna).
Ndoye è nel mirino dell’Inter. Il Bologna, però, non si considera un supermarket. Conquistata la Champions League, la società di Joey Saputo vorrebbe consolidare la posizione. E il consolidamento passa giocoforza dal mantenimento degli elementi di maggior valore. Ai quali aggiungerne altri.


Nel Bologna, gioca anche Calafiori. Altro gioiello.
Calafiori è un altro dei giocatori che Thiago ha trasformato in oro. Era stato acquistato come laterale sinistro. Thiago lo ha imposto come centrale. E Riccardo si è affermato per la classe e per la capacità di essere un regista aggiunto.


Mercato: per i tre rossocrociati potrebberoesserci cambiamenti di maglia a breve?
L’unico che potrebbe andare, forse, è Ndoye. Ma a fronte, credo, di una richiesta esplicita del ragazzo - il Bologna non lo ha messo in vendita, né vorrebbe cederlo - e di un’offerta economicamente indecente.


Come ha scritto il Resto del Carlino, il Bologna ha in mano un vero tesoretto.
Il Bologna grazie a Sartori e Di Vaio ha assemblato un gruppo il cui valore è cresciuto in maniera esponenziale. 


Bologna è una realtà particolare, sia come città che come club. I nostri tre si sono adattati bene? 
Bologna è celebre per la sua università, per il cibo, per le squadre di basket e per la giovialità dei suoi abitanti. Credo, senza avere per altro certezze, che sia semplice inserirsi in città. Una città ancora a misura d’uomo. Una città che sa sostenere la squadra, senza essere invadente e senza lasciarsi prendere dalla rabbia qualora le cose non vadano bene. 


In futuro a Bologna potrebbero arrivare altri elvetici?
Possibile. Anche perché, in passato, da queste parti ha giocato anche Blerim Dzemaili. E, prima ancora Kubilay Turkyilmaz. Che hanno lasciato un ottimo ricordo. Senza dimenticare poi che, nella storia del Bologna, fin dai giorni della sua fondazione, nel 1909, c’è Louis Rauch. Uno dei fondatori del club era nato a Friborgo nel 1880. Abbastanza per capire che, da sempre, c’è un feeling particolare tra le Due Torri e la Svizzera.

M.A.

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