I ricchi francesi stanno lasciando il loro paese d'origine di fronte all'instabilità politica causata dalle elezioni legislative anticipate. Secondo i quotidiani Tamedia, i consulenti bancari svizzeri hanno visto aumentare le richieste da parte di cittadini francesi alla ricerca di un rifugio per i loro risparmi.
Il timore di uno sconvolgimento fiscale è palpabile. Preoccupano la coalizione di sinistra che raccoglie il 30% delle intenzioni di voto e una destra con politiche economiche imprevedibili. Un esperto di investimenti di una banca privata racconta al gruppo Tamedia che il movimento è iniziato subito dopo le elezioni europee e lo scioglimento dell'Assemblea nazionale da parte di Emmanuel Macron.
Da dieci anni però i conti in Svizzera vengono dichiarati automaticamente al fisco francese. Ciò che non sarebbe un problema in quanto l’obiettivo sarebbe non perdere, non vincere soldi. Collocando altrove i propri capitali, le fortune della Francia evitano le conseguenze di un'eventuale crisi delle finanze pubbliche che colpirebbe il paese.
In sintesi, non esiste, o non esiste più, un vantaggio fiscale nell’investire il proprio denaro in Svizzera. Ma farlo ti permette di preservare parte del tuo patrimonio. Il clima sociale teso in Francia ricorda le turbolenze finanziarie nel Regno Unito o i grandi trasferimenti da Grecia, Italia e Spagna durante la crisi dell'euro, sottolinea il quotidiano Tamedia.
Un consulente fiscale di Losanna spiega nelle colonne di “24 Heures” e della “Tribune de Genève” che il prossimo governo francese sarà costretto ad aumentare le tasse. Una pressione fiscale punitiva grava quindi sui più ricchi, soprattutto se l’imposta sul patrimonio ritorna. È impossibile calcolare esattamente il numero di francesi che attualmente possiedono capitali investiti in Svizzera. Il gruppo SwissBanking si limita a precisare che il 40% dei clienti privati proviene dall'Unione Europea.