Svizzera, 19 giugno 2024

L'accoltellamento di un automobilista gli costa 9 anni di carcere e l'espulsione

Il 28 marzo 2023 un cittadino turco allora 34enne guidava la sua Mercedes in compagnia della moglie nel centro di Zurigo. All'improvviso c'è stato uno scontro verbale tra la moglie e un conducente di un'Audi RS7. La situazione si è aggravata, i due uomini sono scesi ed è scoppiato un litigio fisico.

Dopo un primo scontro i due si sono allontanati. Il conducente della Audi, un 22enne iracheno residente nella regione, ha però intralciato il percorso della Mercedes poco dopo. Secondo il suo avvocato, per affrontare il conducente della Mercedes e “fermarsi per aspettare la polizia”. Secondo l'accusa, il cittadino turco ha poi aggredito il suo avversario con una lama lunga circa sette centimetri e lo ha pugnalato più volte in direzione del viso e della parte superiore del corpo.

Martedì l'aggressore è comparso davanti al tribunale distrettuale di Zurigo, che lo ha condannato a una pena detentiva incondizionata di otto anni e nove mesi per tentato omicidio intenzionale e tentate lesioni personali semplici, seguiti da un'espulsione dalla Svizzera per dieci anni. Inoltre, dovrà pagare alla vittima un risarcimento di 9'000 franchi.

Nel corso del processo l'avvocato difensore ha dubitato delle dichiarazioni della vittima sostenendo che la vittima abbia provocato il delitto, rivolgendo gesti osceni alla moglie dell'uomo e fermando nuovamente l'auto dopo il primo litigio. "È stata una massiccia provocazione". Inoltre, le sue dichiarazioni sugli eventi del delitto non sarebbero credibili e racconta una “storia di bugie”.



Secondo l'avvocato difensore il suo cliente non dovrebbe essere espulso dal Paese. Quest'uomo è arrivato in Svizzera solo tre anni fa e non parla ancora tedesco ma ha sposato una svizzera di origine turca e da pochi giorni è diventato padre di loro figlia. “Un’espulsione dal Paese avrebbe quindi un grave impatto sulla vita familiare”.

Durante la sentenza, la corte è andata oltre le richieste del pubblico ministero. "Abbiamo esaminato attentamente le dichiarazioni dell'accusato e del denunciante e siamo giunti alla conclusione che le dichiarazioni dell'attore privato erano molto credibili", ha detto il giudice.

L'imputato ha aggredito la vittima con un oggetto appuntito durante un incontro fortuito per un “motivo assolutamente banale” e ha accettato la sua morte. "Si è trattato di un evidente eccesso di violenza", ha affermato il giudice. In tal caso l'espulsione dal Paese va pronunciata, ha sottolineato. "Le preoccupazioni per la sicurezza sono troppo grandi, rappresenti un pericolo." Poiché sussiste il rischio di fuga, viene inoltre disposta la carcerazione preventiva. La decisione non è tuttavia ancora definitiva in quanto l'avvocato difensore del 35enne ha già annunciato di voler presentare ricorso.

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