LUGANO – Da anni Gigi D’Agostino vive a Lugano. Da molti più anni il celebre dj italiano è conosciuto in tutto il mondo per alcune sue canzoni che hanno fatto la storia della musica da discoteca degli anni ’90 e 2000. Chi non conosce ‘Bla Bla Bla’ o ‘L’Amour Toujours’? E proprio quest’ultima evidentemente è ben conosciuta anche in Germania, dove è entrata nell’occhio del ciclone per l’uso senza senso che ne hanno fatto alcuni giovani tedeschi che, in vacanza a Sylt, hanno intonato parole razziste e hanno inneggiato a Hitler sulla melodia della canzone.
“Non capisco”, ha detto proprio D’Agostino intervistato dalla ‘Neue Züricher Zeitung’, dichiarando anche di essere rimasto turbato da quanto avvenuto. La sua canzone, spiega, è un unno al potere dell’amore di unire le persone, il che rende paradossale e incomprensibile il fatto che ad appropriarsene siano persone che ambiscono a creare divisioni nella società.
Il dj, ovviamente, sa che di fronte a queste cose non può che essere impotente: D’Agostino potrebbe rivalersi legalmente se qualcuno incidesse o pubblicasse la sua canzone senza permesso, violando il diritto d’autore e/o inserendo dei testi, ma non può impedire né perseguire azioni come quelle che si vedono nel video di Sylt, dove un gruppo di ragazzi, mentre si trovano in un noto locale, saltando e ballando sulle note della canzone ‘incriminata’ cantano così: “La Germania ai tedeschi, fuori gli stranieri”. Come se non bastasse, ecco che uno dei presenti mostra un saluto romano e il gesto che imita i baffi di Hitler.
Il brano ‘L’Amour Toujours’ è stato anche vietato in Germania durante diversi festival, per esempio l’Oktoberfest, per evitare che vengano replicate scene senza senso come quella di Sylt, ma Gigi D’Agostino si è detto contrario a tale scelta: “Anche se la vietano le persone possono comunque continuare a cantare cose orribili. Possono farlo anche senza la mia canzone, possono sceglierne un’altra e un’altra ancora. La musica è una delle cose più belle che abbiamo. Quando iniziamo a vietare le cose, il brutto vince sul bello. Invece di discutere di divieti, le autorità dovrebbero affrontare il vero problema”.