ROMA (Italia) – Il derby di Roma non è mai stato, non è e non sarà mai una partita come tante altre. È la partita dell’anno, sono le due partite dell’anno per i tifosi di Lazio e Roma che già al momento della pubblicazione dei calendari evidenziano le date delle due supersfide cittadine. E sabato scorso nessuno ha voluto perdersi la sfida tra i giallorossi di De Rossi e i biancocelesti di Tudor, neanche Stefan Radu, ex difensore laziale, che ha visto dal vivo la vittoria della Roma per 1-0.
Il rumeno era presente in Curva Nord, insieme ai suoi tifosi, essendo rimasto molto legato ai colori biancocelesti, avendo indossato quella maglia dal 2008 al 2023. Radu per l’occasione ha deciso di indossare una felpa decisamente particolare e fuori luogo, che sta facendo discutere. Infatti, come evidenziato da una foto apparsa sul profilo inglese della Lega Serie A – poi rimosso – Radu aveva addosso una maglia con cappuccio con la scritta “SS Lazio” sulla manica del polso (e fin qui nessun problema), peccato che il nome della società – e soprattutto le due S – erano state stampate con una grafica particolare, ovvero quella usata dalla “SS” di Adolf Hitler.
Una felpa, insomma, con richiami nazisti che sta facendo discutere nella vicina Italia. Radu già in passato, nel 2012, dovette fare i conti con le polemiche per un presunto saluto romano sfoderato durante un’esultanza in un match contro il Napoli. La Commissione disciplinare in quel caso lo prosciolse, sposando la causa della difesa del club capitolino, che sottolineò come il giocatore non sapesse nemmeno cosa fosse il “saluto di stampo fascista”.
Non è un mistero il legame tra la curva della Lazio e l’estrema destra, come dimostrato in tanti altri episodi nel recente e nel lontano passato, ma il caso della felpa di Radu ancora una volta ha il demerito di spostare l’attenzione dal campo ai brutti episodi che hanno accompagnato il match, come gli scontri nella zona dello stadio Olimpico avvenuti già sabato mattina, i cori e gli striscioni antisemiti, o il bandierone sventolato dal match-winner, Mancini, con i colori della Lazio e un tipo nero per insultare i tifosi avversari.