BRUXELLES (Belgio) – L’UE non ci sta e ha deciso di alzare la voce e di chiedere chiarimenti, presentando un reclamo ufficiale all’emittente dell’Eurovision Song Contest che si è chiuso sabato sera con la vittoria dell’elvetico Nemo. Il motivo del ricorso? Il divieto imposto ai partecipanti di sventolare la bandiera blu con le 12 stelle dorate, simbolo dell’Unione Europea, in occasione della finale di sabato.
“Tali azioni gettano un’ombra su quello che dovrebbe essere un momento gioioso per le persone di tutta Europa”, ha scritto la vicepresidente della Commissione Europea, Margaritis Schinas, all’Unione europea di radiodiffusione (EBU). “Mentre l’UE è presa di mira da attori malvagi e autoritari, la decisione dell’UER ha contribuito a screditare un simbolo che unisce tutti gli europei”, ha aggiunto.
La stessa Schinas ha chiesto all’emittente di “spiegare le ragioni di questa decisione e attribuire le responsabilità. L’incoerenza della posizione dell’EBU ha portato me e milioni di telespettatori a chiederci cosa sia l’Eurovision Song Contest e a chi sia rivolto”, ha scritto.
Come sappiamo l’edizione è stata vinta dal rossocrociato Nemo, diventato il primo artista non binario a vincere il concorso, mentre le polemiche ancora non si placano, in particolare sulla partecipazione di Israele, proprio durante la guerra di Gaza. Gli organizzatori inoltre avevano bandito tutte le bandiere diverse da quelle dei Paesi partecipanti, ma lo stesso Nemo ha mostrato un vessillo che rappresentava persone non binarie durante la competizione.