All'inizio di marzo nel centro di Zurigo un giovane radicalizzato ha accoltellato un ebreo ortodosso. La ricerca ha mostrato che l’autore del reato, di soli 15 anni, era stato precedentemente radicalizzato online. L'autore del reato non conosceva la sua vittima. Proprio questo tipo di casi preoccupano il procuratore generale svizzero Stefan Blätter, ha spiegato giovedì in conferenza stampa. "Dobbiamo constatare che i presunti autori sono sempre più giovani", ha spiegato. Alcuni di loro sono addirittura minorenni.
Per i delinquenti minorenni non è invece competente il Ministero pubblico, bensì i tribunali per i minorenni cantonali. "Questo è un handicap, perché i tribunali per i minorenni non hanno necessariamente l'esperienza per occuparsi di giovani sospettati di terrorismo", spiega Stefan Blättler.
Per lui resta la questione di come affrontare in futuro i giovani delinquenti radicalizzati. “Si tratta di sanzioni e questioni di sicurezza”. Non ha una ricetta miracolosa, ma vuole sollevare queste domande.
Se la tendenza verso terroristi sempre più giovani continua, dobbiamo chiederci se i tribunali minorili cantonali siano l'autorità giusta "o se abbiamo bisogno, se necessario, di una procura speciale per i minorenni", ha dichiarato il procuratore generale. Quest'ultimo ha già discusso queste questioni questa settimana con la commissione di gestione competente in Parlamento.
Il tema del terrorismo occuperà anche quest'anno la Svizzera, teme il procuratore generale della Confederazione. In totale, lo scorso anno la Procura federale ha aperto 21 nuovi procedimenti per terrorismo, circa il 50% in più rispetto all'anno precedente, come risulta dal rapporto di attività pubblicato giovedì. Alla fine dell’anno in questo settore erano pendenti complessivamente 121 procedimenti penali, un numero record dal 2016. Stefan Blätter ritiene inoltre che questa tendenza continuerà probabilmente.