Una conseguenza del sì del popolo alla 13a rendita AVS del 3 marzo è che i Cantoni riceveranno quasi 600 milioni di franchi sotto forma di ricette firscali. Si tratta di una di stima di Daniel Lampart, capo economista del Sindacato svizzero (USS), riportata dal “Schweiz am Wochenende”.
La 13a avs viene infatti conteggiato come reddito ai fini della dichiarazione fiscale e quindi tassato in quanto tale. Un vantaggio per i Cantoni che non contribuiscono al 1° pilastro. L'AVS, infatti, è finanziata per oltre il 70% dai contributi dei datori di lavoro e degli assicurati, quasi per il 7% dall'Iva e per il 20,2% dalla Confederazione.
Non è però detto che la totalità dei proventi finirà nelle casse cantonali. Dall'approvazione della 13a avs è infatti in corso un dibattito pubblico per sapere come verrà finanziata questa 13esima rendita. L'USS lancia una nuova proposta: “Le entrate supplementari dei Cantoni derivanti dalla 13a rendita AVS devono ritornare direttamente o indirettamente all'AVS”, propone Daniel Lampart.
Ricorda che la 13a rendita AVS rappresenta 5 miliardi di franchi di spese all'anno. Ciò significa che la Confederazione con la sua quota del 20,2% dovrebbe sborsare quasi 1 miliardo all'anno. Il gettito fiscale generato dalla rendita 13 ammonterebbe tuttavia a 700 milioni di franchi per Confederazione e Cantoni, per i Cantoni a 600 milioni, ha calcolato.
“Con questi 700 milioni sarebbe possibile finanziare in gran parte la quota della Confederazione della 13a rendita AVS”, spiega l'economista dell'USS. I Cantoni devono quindi stanziare questo denaro per il 1° pilastro. La sua idea non è peraltro nuova: fino al 2007 i Cantoni coprivano il 3,64% dei costi AVS, prima che i compiti tra Confederazione e Cantoni venissero ridefiniti.