SULMONA (Italia) – Il vescovo non vuole commentare e vuole decidere, insieme al Collegio dei consultori, quali misure adottare. Mentre il protagonista, don Daniel Arturo Cardenas, 50enne di origine colombiane e parroco di un paesino in Abruzzo, non risponde ai messaggi al telefono e si è affidato alla segreteria telefonica perché questa volta l’ha fatta grossa: domenica notte, mentre tornava a Rivisondoli, dove c’è la sua chiesa, si è schiantato con la sua Toyota contro il guardrail.
Un incidente serio, dal quale l’auto è uscita semidistrutta e lui con una ferita alla testa, curata con qualche punto di sutura all’ospedale di Sulmona: nulla di grave per fortuna. La sorpresa però è giunta dopo, quando le analisi del sangue eseguite come da prassi, ha evidenziato che il sacerdote aveva assunto cocaina. Non qualche piccola traccia, ma un carico superiore alle mille unità, ovvero oltre il triplo del “cut-off”, il valore pari a 300, sotto il quale il test è considerato negativo. Ovviamente gli è stata ritirata la patente ed è stato denunciato alla Procura di Sulmona per guida sotto effetto di sostanze stupefacenti. Insomma, è probabile che dovrà affrontare un processo o quantomeno una messa alla prova che difficilmente potrà essere un’attività di volontariato, visto il suo lavoro.
La notizia ha destato scalpore nelle comunità amministrate dal sacerdote e in quella dove era in servizio fino a pochi mesi fa. Dalla Curia è giunto solo un messaggio laconico, affidato all’ufficio comunicazioni sociale diocesano: “Il vescovo e i sacerdoti della Diocesi di Sulmona-Valva, dispiaciuti per l’incidente accaduto a don Daniel – si legge – gli sono vicini, lo accompagnano con la preghiera in questo momento particolare, esprimono vicinanza alla comunità parrocchiale e seguono con attenzione la situazione”.
Lo stesso don Daniel, qualche mese fa, fu protagonista di un incidente simile e in quell’occasione lasciò l’auto sul posto, perché, sostenne, doveva dire messa.