Il Consiglio nazionale non vuole introdurre nella legge doganale misure contro il turismo degli acquisti. Mercoledì la camera bassa ha infatti respinto una proposta secondo cui l'esenzione per le importazioni dovrebbe applicarsi solo a determinate condizioni. Si potrà quindi continuare a comprare generi alimentari all'estero fino a 300 franchi e riportarli indietro senza essere tassati ulteriormente. Con 123 voti favorevoli, 59 contrari e 4 astensioni la camera ha rifiutato la proposta della Commissione dell'economia che chiedeva che l'esenzione di 300 franchi si applichi solo a chi non ha chiesto il recupero dell'Iva pagata all'estero.
Il consigliere agli Stati Leo Müller (Centro/LU) ha ricordato che ogni anno vengono spesi oltre 10 miliardi di franchi attraverso il turismo degli acquisti all'estero e che gran parte delle importazioni rientrano nell'ambito di applicazione dell'esenzione, il che svantaggia le imprese delle regioni di confine. Ma dubbi sono stati espressi soprattutto sulla possibilità di dimostrare di non aver chiesto il rimborso dell'Iva.
Il gruppo di Centro ha sostenuto il progetto, così come parte dei gruppi parlamentari dell'Udc e dei Verdi. Non abbastanza, però, per ottenere la maggioranza. Nonostante questo rifiuto, è probabile che la questione dell’abbassamento della franchigia ritorni sul tavolo. Rimangono infatti ancora pendenti tre interventi parlamentari sull'argomento. Il Consiglio degli Stati potrebbe avanzare successivamente altre proposte.