Svizzera, 19 febbraio 2024

Quadri: La spesa per l’asilo esplode e Berna taglia sugli svizzeri

Le improponibili politiche del governicchio federale e della ministra delle finanze PLR

La Confederella ha i conti in rosso e, come ha annunciato nei giorni scorsi la ministra delle Finanze PLR Karin Keller Sutter (Ka-Ka-eS), arriveranno misure di risparmio.
 
Anche a livello federale, proprio come in Ticino, il problema non sono le entrate, bensì le uscite.
 
La spesa pubblica si è impennata, ma guarda un po’, in particolare per l’asilo (quasi 800 milioni di costi extra nel 2023). Altre voci che hanno generato maggiori uscite sono l’AVS, l’istruzione, l’esercito e l’assistenza (quest’ultima per 260 milioni).
 
Sul fronte delle entrate, comunque, Berna nel 2024 potrà contare su degli incrementi. Ad esempio, da quest’anno è in vigore la tassa d’importazione del 4% per i veicoli elettrici, che ne erano finora esentati. Ma questo è il “meno della cavagna”: prossimamente infatti il governicchio federale si metterà a tassare anche la corrente consumata dalle auto elettriche, sul modello dei dazi e sovraddazi applicati alla benzina, che in parte servono per finanziare le strade nazionali. I proprietari di veicoli elettrici si preparino dunque alla mungitura.

 
Le panzane
Berna ha annunciato di voler risparmiare sull’asilo, ma sono balle di fra’ Luca. In effetti, i risparmi in questione non sono affatto tali. Per risparmiare sull’asilo bisognerebbe ridurre il numero di migranti economici presenti sul nostro territorio. Vale a dire, non far più entrare finti rifugiati ed espellere quelli che sono qui. O, meglio ancora, esternalizzare le procedure d’asilo. Ma il governicchio federale non intende fare nulla di tutto questo. Ed infatti ha già annunciato che nell’anno di disgrazia 2024 potrebbero arrivare in Svizzera anche 40mila finti rifugiati (più dei 30mila del 2023), con tutte le conseguenze finanziarie del caso. E cosa intende fare Berna per evitare un simile scempio? Assolutamente un tubo! Quindi, altro che risparmi sull’asilo. Accadrà esattamente il contrario: la spesa salirà ancora. Il presunto risparmio è semplicemente uno scaricabarile di costi dalla Confederazione sui Cantoni, al quale si aggiungeranno puerili giochetti contabili per spostare le spese da un conto all’altro. Ma i soldi pubblici continueranno ad uscire!
 
Non ci stiamo
Se sugli asilanti non si risparmierà una fava, sul groppone degli svizzeri il governicchio federale taglierà eccome. Infatti, sempre secondo le dichiarazioni della sconsigliera federala liblab (eccoli qua, i grandi statisti dell’ex partitone!), i tagli interesseranno, tra l’altro, i contributi contro la disoccupazione. Saranno inoltre rinviati gli aiuti alle famiglie, in particolare quelli per l’assistenza all’infanzia.
 
Qui qualcuno è fuori come un balcone. La spesa per l’asilo esplode e il governicchio federale cosa pensa “bene” di fare? Continua a spendere e spandere per i migranti, però taglia sui disoccupati e sulle famiglie svizzere. E intanto sugli aiuti all’estero non si risparmia, anzi. Nemmeno sui miliardi versati all’Ucraina. Il “medico italiano” del PLR, non ancora soddisfatto, regala centinaia di milioni dei cittadini svizzeri a tutti i paesi che visita. Ed in più il CF, nel mandato negoziale con la fallita UE, afferma (tra le altre cose) di essere pronto a versare a Bruxelles contributi miliardari ricorrenti. E’ chiaro che non ci stiamo!
 
I margini ci sono
Prima di tagliare sui disoccupati e sulle famiglie, la liblab Ka-KaeS cominci a risparmiare sui finti rifugiati. Ma sul serio. Non rifilando il conto ad altri o imboscandolo tramite magheggi contabili. Anche la spesa per gli statuti S va decurtata: perché è scandaloso che si continuino a versare sussidi a profughi ucraini in SUV. Oltretutto, tanti titolari di permesso S non sono nemmeno ucraini: sono rom ungheresi con passaporti ucraini comprati. Lo statuto S privilegiato, pensato per un’emergenza di breve durata, dopo due anni di guerra di cui non si vede la fine, non ha più ragione d’essere e va dunque abolito.
Anche sui regali all’estero si deve tagliare. I margini per farlo non mancano di certo!
 
Però a tal proposito la Ka-Ka-eS, forse pensando che la gente sia scema, non fa neppure un cip!
E come la mettiamo con le prestazioni sociali a stranieri? Ci piacerebbe sapere quanti dei 260 milioni di spesa extra per l’assistenza nel 2023 sono stati generati da sussidi ad immigrati. Eppure, invece di chiudere i rubinetti, il governicchio federale è pronto a farsi imporre da Bruxelles la direttiva europea sulla cittadinanza, che renderebbe impossibile l’espulsione di cittadini UE in assistenza. Questi ultimi potrebbero pertanto rimanere in Svizzera vita natural durante, a carico del contribuente.
 
Morale della favola: è inaccettabile che le uscite extra della Confederella, provocate dal caos asilo voluto dalla partitocrazia spalancatrice di frontiere, vengano compensate con risparmi sulle spalle dei cittadini svizzeri, come vorrebbe fare la ministra delle Finanze targata PLR! Ma stiamo busciando?

LORENZO QUADRI
*Dal MDD

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