I due amici lo hanno denunciato per appropriazione indebita affermando che, di comune accordo, poco dopo la vincita, i tre avevano deciso di contattare un notaio per formalizzare l’accorso. “Ci ha tradito e all’ultimo momento ha tentato di incassare da solo tutto il maxi malloppo”, hanno sapere. Nelle dichiarazioni rilasciate in udienza, il piastrellista brasiliano si è difeso: “I 2'000'000 spettavano a me in quanto il tagliando vincente l’ho acquistato io: non ho comprato il ticket in società con loro, non ne avevano alcun bisogno, avevo da poco vinto e già incassato 800'000 Euro. È vero solo che la sera del 22 febbraio ero a casa di Giovanni (uno dei due “amici”, ndr) quando ho cominciato a grattare i tagliandi che avevo preso con la vincita in tabaccheria a Garda. I tagliandi sono rintracciabili. Quando ho scoperto la vincita ho esultato e lui ha chiesto se poteva fare una foto”.
Stando a quanto riportato dai media locali, il piastrellista aveva deciso di regalare 80'000 euro a ciascuno. “Uno deve mettersi a posto i denti, l’altro ha un sacco di debiti”, ha spiegato aggiungendo la sua versione riguardo la questione dell’atto notarile: uno dei due amici avrebbe iniziato ad assillarlo chiedendo di andare dal notaio per evitare che la moglie in futuro potesse pretendere la restituzione del denaro. “Non sono uno stupido, il 17 marzo sono venuti al cantiere ma non è vero che c’era altra gente: eravamo solo noi e continuavano a insistere. Ho risposto che dovevo incassare e che avrei mantenuto la promessa”.
