“Grazie a Koleff e De Micheli vivo in un paese stupendo”

LUGANO - Conosciamo Diego Scandella dal 2006, dall’anno in cui il Lugano vinse il suo ultimo titolo svizzero. Disponibile, gentile e modesto, molto preparato professionalmente, sa tutto e di più dell’hockey nazionale e si è formato un’ottima esperienza anche all’estero nelle nazionali ungherese e italiana, per le quali ha collaborato. Stimato ed apprezzato per il suo lavoro “ silenzioso”, oggi è direttore sportivo ed allenatore dei Bellinzona Rockets, un progetto sul quale si è buttato anima e cuore nonostante le difficoltà che ancora oggi toccano il club della Capitale.


Ma Diego non è si certo dato per vinto, luiche è nato nel Quebec e che non tifa per i Montreal Canadiens (caso più unico che raro!). “ La squadra del cuore sono i Boston Bruins, per i quali stravedo sin da bambino, i Canadiens sono i...nemici”, afferma con il sorriso sulle labbra. Giunto in Ticino nel 2000, ha funto da assistente a Jim Koleff sulla panchina del Lugano e sei anni dopo, al fianco di Harold Kreis e Ivano Zanatta ha vinto il massimo campionato nazionale con “una delle squadre più forti di tutti i tempi”, dice sicuro il buon Diego. “E se ho conosciuto questa terra stupenda che si chiama Ticino, lo debbo a Kim Koleff, che mi ha portato da Brunico, e Giancarlo De Micheli, che nel corso di tutti questi anni è stato per me come un fratello”. Dopo Lugano, Scandella è stato vice-allenatore anche ad Ambrì. “Esperienza fra gioie e dolori in un ambiente fantastico”, conclude l’italocanadese, che abbiamo incontrato nei giorni scorsi a colazione.