Svizzera, 10 dicembre 2023

Tre giorni dopo il suo arrivo in Svizzera entra in una scuola e semina il caos urlando “Allah akbar”

La polizia cantonale di Neuchâtel ha arrestato venerdì un cittadino algerino che era entrato nel perimetro di una scuola elementare di Cortaillod e che aveva urlato affermazioni "minacciose", tra cui “Allah akbar”. I docenti hanno quindi allertato le forze dell'ordine e evacuato le classi.

Il giorno dopo la polizia ha diramato un comunicato in cui fa sapere che l'uomo è un 25enne che era arrivato in Svizzera tre giorni prima per depositarvi una domanda d'asilo. L'individuo era conosciuto sotto diverse identità e presso diversi servizi di polizia di altri paesi europei, soprattutto per atti di violenza.

L'uomo è arrivato in Svizzera mercoledì in treno a Ginevra. Lo stesso giorno si è presentato al Centro federale di accoglienza di Boudry per presentare una domanda di asilo.

Dato il suo stato mentale, ha ricevuto cure psichiatriche in un locale centro psichiatrico dove è stato trattenuto durante la notte in osservazione. È stato in seguito rimandato al centro asilanti di Boudry nel primo pomeriggio di giovedì, dove però non si è mai presentato. A causa del suo comportamento "agitato", il personale del centro ha allertato l'equipe medica.



Il giovane si è poi recato venerdì intorno alle 14:45 alla scuola elementare di Cornelleis mentre gli alunni erano ancora in classe. Visibilmente “squilibrato”, avrebbe parlato con diversi bambini prima di mettersi a urlare. Secondo quanto riferito, avrebbe anche pronunciato le parole “Allah Akbar”.

Di fronte a questa situazione, un insegnante e il custode della scuola hanno allertato la polizia, che si è mobilitata in forze per intervenire e arrestare l'individuo all'esterno della scuola situata sulle alture di Cortaillod. L'operazione ha richiesto l'impiego di 34 agenti di polizia, compresi membri del gruppo di intervento. Nessuno è rimasto ferito.

Per il momento non è stato accertato alcun elemento che faccia pensare ad un legame terroristico, precisano le autorità di Neuchâtel.

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