Sport, 08 dicembre 2023

La vergogna salvadoregna si abbatte sul calcio!

Mondiali 1982: l’Ungheria infligge un pesantisismo 10-1 ai centroamericani

LUGANO - La nazionale di El Salvador ha disputato due Mondiali in tutta la sua - invero modesta - storia calcistica. In Messico (1970) e in Spagna (nel 1982). In entrambi i casi i risultati sono stati deludenti, per non dire altro. Nell’edizione centro-americana arriva ultima del gruppo 1 alle spalle di Unione Sovietica, Messico e Belgio; in quella iberica non sa far meglio, terminando dietro a Ungheria, Argentina e Belgio nel gruppo 3. Aggravante: contro i magiari incassa una sconfitta pesantissima (1-10). Ancora oggi si tratta della peggior disfatta in una rassegna iridata dal 1930 in poi. Una vera e propria vergogna! Che nasce tuttavia dall’atteggiamento della federazione di San Salvador (la capitale dello stato), che pensa soltanto a lucrare piuttosto che puntare ad obiettivi meramente sportivi. 


Non è dunque un caso se la preparazione ai Mondiali di Spagna è svolta in un ambiente sin troppo rilassato e superficiale, come se la trasferta in Europa fosse un viaggio premio o una semplice scampagnata. E in realtà la Selecta, come viene chiamata in patria, arriva a Madrid dopo una autentica odissea di scali e pure ritardi; e prima di prendere un ultimo volo per Alicante impiega quasi due giorni. Ad attenderli c’è un torpedone con i colori del Messico: gli organizzatori, vista la situazione politica esplosiva nel paese salvadoregno, non pensavano che la delegazioneriuscisse a partecipare ai Mondiali. I problemi
organizzativi non tardano a farsi vedere: la federazione porta solo 20 giocatori, invece di 22.


La scusa è che non ci sono soldi. In realtà molti funzionari giungono nel nostro Continente con le proprie famiglie, usando i posti dello staff e dei calciatori. In queste condizioni era ovvio che il debutto contro i magiari si trasformasse in un massacro. Per l’ Ungheria, arrivata motivatissima al Mondiale, è una passeggiata. Kiss è il grande protagonista con tre reti. Ma forse sarebbe meglio soprassedere: quella non fu una partita, bensì una farsa. “ Non mi era mai capitata di vedere una cosa del genere – disse a fine partita El Magico Gonzales, il migliore giocatore del Centroamerica di quegli anni – Nemmeno da bambino avevo perso così. Per la Nazionale ma soprattutto per El Salvador è una sconfitta umiliante, soprattutto per la sua immagine, già scalfita dalla guerra civile”.

JACK PRAN

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