Ha dell'incredibile la vicenda accaduta a un cittadino tedesco mentre si trovava in viaggio con l'automobile in Svizzera. L'uomo, sui vent'anni, stava viaggiando sull'autostrada nel canton Zugo in direzione di Lucerna. Poco prima di Rotkreuz (ZG) si accorge di un ragno che si sta muovendo sul suo cruscotto. Decide allora di fermarsi sulla corsia d'emergenza per farlo uscire. “Avevo difficoltà a respirare”, testimonia lo sfortunato, evidentemente affetto da aracnofobia. Ma, una volta che si è fermato, l’aracnide era scomparso. Impossibile quindi per lui ripartire prima di essere sicuro che il ragno sia sceso dall'auto.
I suoi guai sono però appena cominciati dal momento che, la sua sosta prolungata sulla corsia d'emergenza ha finito per attirare l'attenzione della polizia. Due agenti si presentano al suo finestrino. "All'inizio non volevo parlare loro del ragno, per vergogna", spiega il giovane a “20 minuten”. Di fronte al comportamento sospetto del giovane, la polizia ha poi deciso di sottoporlo ad esami del sangue, per verificare che non fosse sotto l'effetto di alcol o droghe. Ma ancora prima che fossero disponibili i risultati del laboratorio, che hanno dato esito negativo, gli è stata revocata la licenza di condurre.
L'uomo però non perderà solo la patente. La sua disavventura non è piaciuta al datore di lavoro del giovane, impiegato di un'azienda di trasporti. “Poco dopo l’ispezione sono stato licenziato”, racconta. Ma i suoi problemi non finirono qui. Recentemente è stato condannato dal Ministero pubblico di Zugo ai sensi della legge sulla circolazione stradale per guida in stato di incapacità. Risultato: 2400 franchi di multa. “La mia tutela legale mi ha detto che un ricorso aveva poche possibilità di successo”, commenta. Il ventenne dovrà pagare anche 1'000 franchi per superare gli esami dei medici stradali se vorrà continuare a guidare.
Il ragno nell'automobile gli è infine costato l'impiego, la patente e 3'400 franchi in totale. Se ciò non fosse già abbastanza, la condanna gli è valsa anche un'iscrizione al casellario giudiziale.