Chi l’avrebbe mai detto! La squadra dei nonnetti e del factotum Dubé si ritrova prima dopo due mesi di regular season. Merito, forse, dell’effetto Di Domenico: il ritorno del figliol prodigo all’ovile ha innegabilmente dato la scossa. Ma nel complesso tutta la squadra si è mossa bene, a fronte di una eccellente fase difensiva.
ZURIGO 5
Qualche passaggio a vuoto, d’accordo, ma quando l’armata diretta da Marc Crawford si è messa di buzzo buono ha impressionato per forza fisica, qualità dei singoli e compattezza. A Lugano, ad inizio torneo, ha dato una splendida dimostrazione di come si debba giocare all’hockey. Ci sbilanciamo: allo Zurigo difficilmente sfuggirà il titolo nazionale!
ZUGO 4.5
Non è più la macchina da guerra del 2021 e del 2022, tuttavia questa compagine è ancora in grado di dire la sua e far male. E se può permettersi di contrastare chiunque anche quando i suoi big giocano sotto tono (vedi Hofmann) significa che c'è ancora molta qualità. Meno fame, forse, ma la classifica dello Zugo è comunque soddisfacente.
BERNA 4+
Sono ormai passati quattro anni dall’ultimo titolo ma a Berna si naviga ancora a vista. La classifica non è malaccio, soprattutto se la si compara a quella della scorsa stagione (prima della pausa, ovvio). Ma nel complesso gli Orsi sono ancora in fase di decollo; diciamo così, senza infamia e senza lode. I giovani talenti e la vecchia guardia non hanno ancora trovato la giusta alchimia. Occhio comunque a sottovalutare il Berna.
AMBRI-PIOTTA 5
È un Ambri che non molla mai e che diverte quello di questo primo scorcio di stagione. Squadra equilibrata, in cui tutte le linee si assumono la loro responsabilità (anche realizzative). Un Ambrì giovane, forse meno talentuoso rispetto a un anno fa (ma siamo davvero sicuri?) e nel quale nessuno si risparmia.
La posizione in classifica sta lì a dimostrarlo e ripaga il gruppo degli sforzi fatti. Supportato da Juvonen e Conz, guidato dal talento sopraffino di Spacek, da un Virtanen solidissimo e un Heed in ripresa in difesa, dall’intelligenza hockeistica di Dauphin (al netto del brutto e stupido fallo su Tyler Moy), dalla completezza di Lilja e in attesa che Formenton esploda, l’Ambri ha scoperto di potere fare pieno affidamento sui suoi giovani (De Luca su tutti). E di nuovo anche sulla premiata ditta Bürgler - Heim - Kneubühler. Cereda, che sembra avere beneficiato dal potenziamento dello staff, può sorridere e guardare con ottimismo ai prossimi mesi.
LOSANNA 4.5
Un anno fa era desolatamente penultimo. Solo l’Ajoie aveva fatto peggio. I vodesi erano in piena crisi tecnico-societaria e i risultati si vedevano sul ghiaccio. In questo abbrivo di stagione, però, il tecnico Ward è riuscito a raddrizzare la baracca: grazie ad un buon inizio (dopo poche giornate era primo), il Losanna si trova a lottare per le prime sei posizioni. Un bel salto in avanti.
LUGANO 4+
Ci si attendeva molto dai bianconeri, inutilenegarlo. Alla luce, anche, di quanto mostrato durante le partite amichevoli. L’inizio è stato peròmolto difficile e la squadra è entrata in una spiralenegativa che ha fatto riaffiorare i mali e gli incubi del passato. Troppe le incognite, legate anche ai neo acquisti. Poi ad inizio ottobre qualcosa è cambiato e la serie di sei vittorie consecutive ha rigenerato l’ambiente. Gianinazzi ha trovato una prime linea semplicemente fantastica: Thürkauf, Carr e lo spettacolare e caracollante Joly sono fra i primi cinque top scorer del campionato. Una prima linea che ha spinto oltre misura il Lugano verso le posizioni migliori. Va comunque detto che ci sono ancora punti (oscuri) da sistemare. La difesa, tanto per fare un esempio, sembra essere il punto debole e qualcosa andrà fatto per evitare amnesie e distrazioni fatali.
GINEVRA 4--
I campioni svizzeri hanno perso Tömmernes e Omark, e scusate se è poco. In più: il titolo conquistato lo scorso aprile ha forse tolto un po’ di fame alla squadra, che non ha ancora carburato come vorrebbe coach Jan Cadieux.
DAVOS 4
Ha puntato su un tecnico alle prime armi per il ruolo di head coach (Josh Holden) e sui giovani. Gli stranieri sono in fase di adattamento, Ambühl e Wieser danno sempre spettacolo. Per ora va bene così, in attesa di tempi migliori.
LANGNAU 4.5
I tigrotti sono lì, nella terra di nessuno, fra la zona a rischio e i play in. Grinta, determinazione e le giocate degli stranieri sono garanzie che alla lunga pagano. La qualità, tuttavia, non è eccelsa.
LAKERS 3.5
12 punti in meno dello scorso anno la dicono lunga sul rendimento attuale della squadra sangallese, che dopo due stagioni sull’ otto volante si ritrova a lottare per entrare nelle prime dieci. Sarà dura.
BIENNE 3
Tracollo in piena regola della squadra che appena 6 mesi fa lottava per il titolo contro il Ginevra. Fra infortuni e notizie di mercato alquanto preoccupanti (Rathgeb e Kessler se ne andranno a fine stagione), i seelandesi si trovano in gravi difficoltà sul piano sportivo. Senza dimenticare che il club ha annunciato un ridimensionamento a livello finanziario.
KLOTEN 3.5
In ritardo rispetto alla scorsa stagione, anche perché ha perso alcune pedine importanti. I giovani crescono ma non bastano per garantire sostanza.
AJOIE 3.5
Ultimo, come ampiamente previsto. Niente di nuovo nel canton Giura. Qualche prestazione tutto cuore e generosità. Il posto in National League è sempre a rischio.