Svizzera, 09 novembre 2023

Il potere d'acquisto degli svizzeri continuerà a peggiorare, secondo UBS

Il potere d'acquisto degli svizzeri, sotto pressione ormai dal 2022, continuerà a peggiorare anche nel 2024, anche se solo leggermente. È quanto emerge da uno studio UBS pubblicato mercoledì, che combina i dati di un sondaggio tra le imprese e le previsioni economiche. Si prevede che gli stipendi aumenteranno in media dell’1,9%, meno che nel 2023 (2,5%). Allo stesso tempo, l’inflazione dovrebbe rimanere al di sotto del 2%. "Ci aspettiamo un calo del reddito disponibile delle famiglie dello 0,1%", ha dichiarato Maxime Botteron, economista di UBS durante una conferenza stampa, soprattutto perché l'aumento dei premi di cassa malati non è calcolato direttamente nei dati sull'inflazione.

Nelle aziende le trattative salariali sono in corso o già concluse. Nel settore pubblico gli aumenti medi dovrebbero raggiungere il 2,2%. All'estremo
opposto, nel settore dei media, si registra solo un punto percentuale. Per le aziende intervistate da UBS, che rappresentano il 90% della popolazione attiva, la situazione non è così semplice. La compensazione dell'inflazione viene citata come motivo principale dell'aumento salariale solo nel 17% dei casi. A determinare quali aumenti possono essere concessi è soprattutto la situazione finanziaria dell'azienda. E in questo ambito le prospettive non sono sempre buone: il 58% prevede una stagnazione del fatturato nel 2024.

La buona notizia, tuttavia, è che i maggiori aumenti salariali sono previsti tra i redditi più bassi. Nel commercio al dettaglio, ad esempio, Coop e Migros hanno già annunciato aumenti per i salari più bassi, che spesso superano la media complessiva dell'1,9% prevista per il 2024.

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