LUGANO – Il Lugano arrivava alla sfida interna contro i campioni in carica dell’YB dopo due KO consecutivi in campionato. Il Lugano arrivava alla sfida interna contro i campioni in carica dell’YB dopo la sconfitta maturata a Zurigo in Europa League (e dalla quale erano tornati sulle rive del Ceresio alle 2:30 del mattino di venerdì). Il Lugano arrivava alla sfida interna contro i campioni in carica dell’YB avendo sempre perso la partita successiva ai match europei. Di conseguenza il Lugano ha provato a reinventarsi, schierandosi con un doppio attaccante, concedendo pallone e gioco ai gialloneri col chiaro intento di far giocare i campioni svizzeri ma ben lontani dalla propria porta.
Uno schema, una trovata di Mattia Croci-Torti che per quasi un’ora di gioco ha dato i suoi frutti, visto che i ragazzi di Wicky non hanno creato praticamente nulla, almeno fino alla rete di Ugrinic che ha spezzato l’equilibrio. Da quel momento in poi i bianconeri si sono dimostrati sia bravi tecnicamente che tatticamente, sia coriacei che camaleontici: il Crus ha ridisegnato l’assetto canonico della sua truppa, mettendo mano alla panchina e ridando una linfa a un gruppo, il suo, capace di non arrendersi davanti alle difficoltà.
Il pareggio maturato grazie alla giocata di Cimignani – ancora lui, già autore della rete della bandiera a Berna di qualche settimana fa – è stato il giusto premio per una squadra che sa soffrire, sa incassare qualche colpo anche evitabile, ma che resta viva e in partita fino alla fine. Certo, qualche inciampo di troppo fin qui c’è stato, come la sconfitta in casa del GC, ma il Lugano vuole restare aggrappato a tutti i suoi obiettivi e per farlo, mercoledì, dovrà farsi trovare pronto all’impegno di Coppa Svizzera in quel di Losanna: in palio ci sarà il quarto di finale della tanto amata competizione nazionale.