BUENOS AIRES (Argentina) – Non è mai stato banale. Da ragazzino ha conosciuto la povertà, quella vera, quella dura, quella cruda di Buenos Aires e quando parla, specie di questi temi, non lo fa mai a caso. Stiamo parlando di Carlos Tevez, che in un’intervista rilasciata all’emittente ‘El Nueve’ ha raccontato alcuni dettagli di alcuni suoi giocatori dell’Independiente: “Tre ragazzi che abbiamo in squadra, non faccio nomi, mi hanno detto che non sanno fare né le somme né le sottrazioni. E giocano in Prima Divisione. Questa è la povertà – ha spiegato l’allenatore – Ho fatto un esercizio sul campo per la velocità e ho tirato fuori il tema delle neuroscienze in modo che i giocatori possano attivare la velocità. Facendo l’esercizio sul campo, mi munisco di una cartellina e chiedo loro di risolvere un problema: ‘Quanto fa 2+2?’. Alcuni non sanno rispondere.
Tevez ha rivelato che vuole assumere un insegnante privato per aiutare gli atleti dopo l’allenamento, migliorando così anche le loro prestazioni in campo in base ai loro studi e per proteggerli fuori dal manto erboso. “La differenza che abbiamo è orribile, siamo tutti responsabili di questa situazione – ha continuato l’ex juventino – Possiamo aiutare col cibo, con le cose base, ma lo studio è fondamentale. Lo studio serve affinché uno possa difendersi, affinché sappia di cosa sta parlando. Se non capisci cosa stai firmando in un contratto è difficile proteggere la tua famiglia in tutto”.