Mondo, 04 ottobre 2023

"Quel guard rail sembra una ringhiera", dubbi sulla strage di Mestre

21 morti, tra cui anche un neonato e due minorenni, e 15 feriti, di cui sette in gravi condizioni. È il tragico bilancio della tragedia di Mestre, dove ieri sera un bus è precipitato dal cavalcavia della Vempa per cause ancora ignote. Gli inquirenti stanno cercando di fare luce su quanto accaduto e su cosa possa aver provocato una disgrazia del genere. Tra le ipotesi sul tavolo anche quella di un malore, ma non l'eccessiva stanchezza. L'autista, morto nello schianto, era infatti entrato in servizio poche ore prima. Ma non si esclude nemmeno che il conducente possa essere stato distratto, forse dal sopraggiungere di un altro mezzo pesante. E la probabilità aumenta sempre di più con il passare delle ore. 


 

Nelle ultime ore, infatti, è circolato in rete un video che riprende gli attimi prima della strage. Le telecamere che filmano sono quelle fisse della polizia locale di Venezia. Le immagini non sono chiarissime, anche perché riprendono la scena da lontano e da posizione defilata. Ma si vede bene che il bus che è poi precipitato affianca un altro pullman, forse nel tentativo di sorpassarlo. Poi il volo nel vuoto e l'incendio scaturito dalla batteria elettrica del bus. Urla, pianti e tentativi di soccorso sono poi i drammatici ricordi di ciò che resta. "Ogni ipotesi - ha detto il prefetto di Venezia - è al vaglio della Magistratura".
 

"Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera". Lo dice l'amministratore delegato de La Linea, Massimo Fiorese, sollevando dubbi sul guard rail a protezione del cavalcavia di Mestre che il pullman ha sfondato precipitando. La Linea è l'azienda di trasporto che svolgeva questo servizio dedicato ai turisti tra il camping di Marghera e Venezia. E ancora: "Nessuno sa ancora esattamente cosa sia successo, quello che sappiamo è che c'era una telecamera fissa sul cavalcavia. Da quel che ho visto delle immagini, per quel poco che si può vedere, si vede il bus arrivare a meno di 50 km/h, si vedono gli stop che si accendono, quindi avrebbe frenato. Poi si vede che il mezzo si 'appoggia' al guardrail, si ribalta e cade giù".

I sopravvissuti "sono sotto shock e hanno ricordi confusi. Non sono ancora nella fase di raccontare o ricordare ciò che è successo. Non si rendono conto di quello che è capitato o di quello che potrebbero aver perso", sono le parole della responsabile di Psicologia dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre, dove si trovano i feriti. 

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