È attualmente in corso un'ondata di dimissioni presso la FINMA, l'Autorità federale di vigilanza dei mercati finanziari. Come riporta il Tages-Anzeiger, il primo a lasciare è stato il capo Urban Angehrn. Ha spiegato che “l’esposizione elevata e persistente ha avuto conseguenze sulla mia salute. Ho considerato seriamente la mia decisione e ora ho deciso di dimettermi”. Secondo il giornale zurighese, in causa sarebbe l'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, che ha messo sotto pressione la FINMA.
Dopo Angehrn sono state annunciate altre partenze, e altre sarebbero vicine, sempre stando a indiscrezioni del Tages-Anzeiger. Hanno lasciato l'Autorità il Segretario Generale, Edith Honegger, ed un collaboratore di alto livello operante nel campo della cooperazione internazionale. Secondo due fonti, altri dipendenti chiave dovrebbero lasciare l'istituto, tra cui un membro della direzione e un responsabile della comunicazione di lunga data.
La FINMA afferma di "non commentare le voci". La sua presidente, Marlene Amstad, ha recentemente dichiarato alla “NZZ” che “questi casi avevano ragioni specifiche. Tali cambiamenti sono molto deplorevoli, ma stanno accadendo”.
Giovedì la FINMA ha annunciato la partenza di Johanna Preisig, responsabile del settore Servizi strategici. Questa giurista di formazione è diventata direttore generale nella primavera del 2020. Resterà a disposizione dell'Autorità di vigilanza per garantire la transizione.
I giornalisti del Tages-Anzeiger hanno avuto contatti con specialisti ed ex collaboratori della FINMA. Si dividono in due schieramenti: quelli che attribuiscono la causa dei problemi alla presidente Marlene Amstad, che stabilisce la rotta, e quelli che vedono gli attuali problemi in un’autorità di vigilanza troppo debole, progettata per fare poco contro le banche in fallimento in caso di emergenza.