Sport, 17 settembre 2023

Bianconeri, bel riscatto a Friborgo. Ambrì capolista

Il Lugano, dopo il KO interno col Bienne, ieri ha centrato la prima vittoria stagionale. Viaggiano col vento in poppa i biancoblù

LUGANO - Bella risposta dei bianconeri dopo la sconfitta casalinga contro il Bienne, sconfitta come ricordiamo maturata negli ultimi 7 minuti di partita. A Friborgo, contro una squadra che quest’ anno punta decisamente ai playoff diretti (e magari a qualcosa in più), la squadra di Luca Gianinazzi, che presentava Schlegel in porta al posto di Koskinen, ha saputo dapprima tenere al pressing dei romandi e quindi, dopo averne prese le misure, ha alzato il livello del proprio, con una prestazione solida e finalmente con un buon power play.


Dopo un primo tempo di marca burgunda, nel secondo sono saliti in cattedra gli ospiti (27 a 5 i tiri!), che hanno rovesciato il parziale grazie alle reti di Thürkauf e Arcobello, grazie a cinque minuti di superiorità numerica per l’avvenuta espulsione di Streule. I padroni di casa hanno comunque saputo reagire e nel periodo conclusivo hanno aumentato la propria intensità e pareggiato con Borgman a sette minuti dalla sirena finale. La gara è stata però decisa allo splendido spunto al 57.12 di Carr, a cui hanno fatto seguito le reti di Granlund in powerplay e ancora di capitan Thürkauf a porta vuota. Capitolo Bienne dimenticato, ora sotto con l’Ajoie. 


Il campionato è ancora lungo, ci mancherebbe, di partite in regular season ne restano un pacco, E quindi sono sconsigliati i voli pindarici o le facili illusioni. Okay, tutto perfetto. Però…Però l’Ambrì delle prime due partite di campionato induce certamente all’ottimismo: se contro i Lakers fra le mura domestiche è arrivata la vittoria del cuore e dell’applicazione tattica, ieri a Kloten i leventinesi hanno portato a casa tre punti fatti di coraggio, spavalderia e concretezza. Come da tempo non si vedeva. Buone notizie, insomma, che coincidono anche con la leadership: sì, la squadra di Luca Cereda da ieri sera è capolista insieme al Bienne (vincitore sullo Zugo).


Un primato forse inatteso ma meritato, un primato che non può che infondere ottimismo a tutto l’ambiente e a coloro che prima del campionato nutrivano dubbi. E pensare che la partita di Kloten non era iniziata nel migliore dei modi, con gli aviatori – che sul piano della qualità hanno certamente perso qualcosa rispetto alla scorsa stagione – che si sono dimostrati subito aggressivi. Non a caso dopo tredici minuti è arrivato il gol del giovane Ramel, uno dei talenti più interessanti del nostro movimento nazionale. Una rete che però non ha scalfito il morale dei ticinesi che sono riusciti a contenere i danni nel primotempo e poi dal 20’ in poi si sono scatenati. Nel giro di un minuto e 15 secondi sono andati in rete addirittura tre volte grazie a Bürgler, Virtanen e Dauphin, incanalando la partita nella giustadirezione. Per gli zurighesi è stato un brutto colpo, dal quale non sono più stati capace di riprendersi.


Così la squadra di Cereda, che rinunciava a Heed (infortunato) ma ripresentava Fohrler, ha preso decisamente in mano le redini del confronto e nel periodo finale ha controllato piuttosto agevolmente gli avversari, apparsi confusi e poco reattivi. Anzi: sono stati ancora i biancoblù a trovare la via del gol, grazie a Lilja, che ha conferito al punteggio una dimensione alla vigilia inaspettata. Ma tant’è. Alla fine l’Ambrì Piotta ha potuto festeggiare la seconda vittoria in due partite e pure la leadership in campionato, seppur in coabitazione con il Bienne che, appunto, ha sconfitto lo Zugo. In casa leventinese in generale è piaciuto l’atteggiamento garibaldino di tutti. Una menzione meritano senza dubbio i giocatori stranieri, in particolare Virtanen, Dauphin, Spacek e Lilja, che hanno realizzato una rete ciascuno e sono stati capaci di trascinare tutta la squadra, così come Bürgler (il rigore del pareggio va sul suo conto) molto attivo sul fronte offensivo. Una bella prova, insomma, che lascia ben sperare per il futuro.


E il Kloten? Ieri sera non si è proprio visto, tranne nel primo tempo, quando si è trovato di fronte un Ambrì guardingo e prudente. Dal ventesimo minuto in poi non c’è più stata partita.

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