Un gruppo di giovani sono accusati di tentato omicidio per aver brutalmente aggredito un loro coetaneo a Ginevra nel marzo 2022. Il gruppo, composto dall'ex fidanzata della vittima, del suo nuovo ragazzo, dalla sorella di lei e altre due persone, avevano attirato un giovane in uno scantinato di un edificio. Senza possibilità di fuga, lo avevano preso a bottigliate, calci alla testa, ginocchiate e pugni, schiaffi e minacciato un coltello alla gola. Come riporta la stampa romanda, gli unici maggiorenni all'epoca dei fatti (18 e 21 anni), sono comparsi in tribunale lunedì in particolare per tentato omicidio – in alternativa lesioni personali gravi e aggressione – nonché per detenzione forzata.
Dato che nessuno contesta i fatti, ripresi con un cellulare, la giustizia deve decidere delle intenzioni dei due imputati. Per il Pubblico Ministero, che chiede quattro anni di carcere e cinque anni di espulsione contro i due, la risposta è chiara: “il piano, premeditato e accettato da tutti, era quello di uccidere il giovane. Il fratello stesso ha espresso questo desiderio quella sera", ha detto il procuratore. Anche la presenza di coltelli e la violenza dimostrata, terminata solo quando la vittima è riuscita a fuggire, testimoniano questo progetto comune.
La difesa si oppone invece alla tesi dell'omicidio e sostiene che gli imputati volevano “solo” umiliare la vittima e avere un video di lui nudo”, assicurano gli avvocati degli imputati, che sottolineano che i loro clienti sarebbero stati sotto shock dopo che la sorella aveva affermato di essere stata violentata dalla vittima. Per la difesa i due giovani, che si sono scusati più volte, si sono resi colpevoli di semplici lesioni personali e hanno quindi chiesto la sospensione della pena – o quanto meno la sospensione parziale – e soprattutto la rinuncia all'espulsione. Mercoledì il tribunale penale emetterà il verdetto.